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In Sicilia gli edifici risanati utilizzano l’energia solare. E sono a consumo zero

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Una villa a Casteldaccia (Palermo) scollegata dalla rete del gas ed interamente alimentata dall’energia solare. Un’altra a Siracusa in Classe A grazie a pochi cm di isolante termoriflettente. Un appartamento risanato a Palermo con i pannelli in fibra di legno. Una villetta a due piani alle pendici dell’Etna, anch’essa scollegata dalla rete del gas grazie ai pannelli solari termici e ad una caldaia a biomassa alimentata dalla sansa delle olive. Un palazzo ad Agrigento con un termocappotto interamente “Made in Sicily“.

Sono solo alcuni degli edifici che in Sicilia non consumano più energia ottenuta da gas o petrolio, o addirittura producono dal sole più energia di quella che consumano, presentati a S. Giovanni Gemini in occasione del convegno “Edifici. Siciliani. Risanati” organizzato dal Polo Fotovoltaico della Sicilia. Al convegno, dedicato al pioniere del solare termico in Sicilia, Mario Pecoraino, hanno preso parte architetti, ingegneri, geometri e maestranze edili provenienti da svariate province siciliane. I relatori, gli imprenditori e consulenti energetici Michele Tagliareni e Giuseppe Lino, e il coordinatore del Polo Fotovoltaico della Sicilia, Mario Magliaro, hanno mostrato le immagini di abitazioni, alberghi, piscine, palazzi, agriturismi e cantine risanati con le tecnologie edili dell’efficienza energetica e solarizzati con il fotovoltaico e con il solare termico.

In Sicilia sono state realizzate numerose soluzioni innovative per risanare gli edifici ed utilizzare l’energia solare, che però restano pressoché sconosciute alle famiglie. “Dunque è ampiamente maturo il tempo di condividerle – hanno detto i promotori dell’iniziativa – con imprese e famiglie che hanno l’opportunità di abbattere i costi di gestione trasformando gli edifici dove vivono e lavorano in luoghi di comfort e benessere”. Invece che sulla certificazione energetica e sui relativi aspetti burocratici, il focus della giornata ha riguardato i risultati conseguiti attraverso tecnologie, soluzioni e modalità costruttive il cui costo è ormai inferiore a quello delle tecnologie costruttive ed energetiche tradizionali.

Le soluzioni costruttive ed impiantistiche sviluppate per il clima mediterraneo della Sicilia, infatti – hanno aggiunto i promotori del convegno – sono diverse  da quelle adatte ai climi nordici per i quali è stata scritta la legislazione comunitaria sull’efficienza energetica. E anche lì dove il clima è più rigido, in Sicilia è necessario ricorrere a soluzioni innovative che rendono soluzioni come il termocappotto o il solare termico più utili, efficaci e redditizie. Gli edifici siciliani, in altre parole, hanno esigenze praticamente complementari a quelle degli edifici dell’Alto Adige o della Germania”. Attraverso tre presentazioni sintetiche, interamente illustrate da fotografie e immagini degli impianti e degli edifici realizzati, i relatori hanno presentato numerosi casi di studio.

Per Michele Tagliareni, “Oggi siamo in grado di costruire tetti che anche qui in Sicilia non si lasciano mai attraversare dal calore.Dobbiamo semplicemente smettere di costruire come abbiamo sempre fatto e iniziare a installare regolarmente e correttamente il termocappotto come normale modo di costruire”. “Gli impianti termici esistenti in Sicilia – ha spiegato Giuseppe Lino – vanno pressoché tutti risanati. Dobbiamo partire dalle caldaie, che sono inefficienti e quasi sempre sovradimensionate. E poi passare ai corpi scaldanti che sono quasi sempre sporchi e che devono essere sostituiti con corpi scaldanti molto più rapidi ed efficienti nello scaldare l’ambiente. La prima cosa da fare, dunque, è installare una caldaia correttamente dimensionata che sia ‘a condensazione’, ovvero con il recupero del calore dai fumi. Ma la seconda cosa, pure molto importante, è risanare i corpi scaldanti”.

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Redazione