“Inaccettabile la decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%. Ancora una volta le più bieche lobby industriali sono riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità“. E’ il commento del presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia della bocciatura in Commissione parlamentare dell’emendamento presentato dai deputati Pd Oliviero e Anzaldi, già approvato a gennaio, nonostante il parere contrario dell’allora Governo Letta e bocciato nelle scorse ore proprio dal Sottosegretario alle Politiche Agricole Gozi.
“La decisione del Parlamento – continua Cantele – getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta, soprattutto del meridione, e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore, secondo quanto ripetutamente denunciato dagli stesi medici pediatri che collaborano alle nostre attività di ‘Educazione alla Campagna Amica’“.
La Coldiretti ricorda che, con l’aumento al 20 per cento del contenuto minimo di frutta nelle bevande analcoliche prodotte e commercializzate in Italia, duecento milioni di chili di arance all’anno in più sarebbero “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate.
“In Puglia – si conclude – si producono 1milione e 100mila quintali di arance e clementine, prodotti di eccellente qualità che spesso non trovano mercato. Innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20% avrebbe concorso a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e avrebbe dato un colpo a quella intollerabile catena dello sfruttamento che al Sud colpisce imprenditori agricoli e trasformatori, mentre ad uscire vincitrici sono state unicamente le multinazionali dell’aranciata“.