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In Calabria lavora solo il 38 per cento della popolazione
25 Nov 2013 09:34

Continua la corsa al risparmio delle famiglie calabresi, mentre il credito si assottiglia. Il settore dell’edilizia è ancora in crisi, ma una lieve speranza arriva dall’industria e dai servizi. Sono i punti chiave messi in luce dall’ultimo rapporto della Banca d’Italia sull’economia calabrese presentato a Catanzaro.

Il sondaggio è stato effettuato su 142 aziende dove permane ancora l’incertezza rispetto all’uscita dalla crisi. Il dramma principale resta quello legato al mercato del lavoro e la fotografia della Banca d’Italia, sotto questo aspetto, non lascia dubbi: Nel primo semestre del 2013, il numero degli occupati in regione è diminuito del 6,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre il tasso di occupazione si è ridotto al 38,5 per cento.

Il calo è stato più marcato per la componente femminile. Sale la disoccupazione ma non nell’agricoltura, mentre primi segnali di ripresa arrivano dall’industria e dai servizi, dove si registra un’attenuazione della fase recessiva. Il mercato dei mutui e dei prestiti è in flessione anche in Calabria, mentre crescono i depositi della famiglie.

A questa situazione si somma la denuncia della Cgil sulla crisi del turismo regionale, nonostante le bellezze incontaminate e gli 800 km di costa. “Nel turismo – dice il sindacato – è fallito il gruppo Valtour che in Calabria aveva due villaggi turistici con circa 300 addetti stagionali. Sono in crisi grosse strutture alberghiere, a partire dal prestigioso Hotel 501, dove lavoravano 78 addetti. Non vanno dimenticate poi le estreme difficoltà di numerose attività ricettive, molti addetti non raggiungono nemmeno le giornate di lavoro minime per accedere agli ammortizzatori sociali”. La ricetta della Cgil per rilanciare turismo e commercio è quella di varare al più presto i rispettivi piani regionali.


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