Si chiama “Inoveno. Innovazioni enologiche per la produzione vitivinicola siciliana” il progetto promosso dall’Irvos, l’Istituto regionale vini e oli di Sicilia, nato per migliorare la competitività delle aziende enologiche siciliane grazie alla realizzazione di vini di qualità, fortemente legati al loro territorio di origine e di maggiore “tipicità“. L’Isola punta dunque sul vino e lo fa con nuovi protocolli messi in campo per realizzare prodotti sempre più di qualità, sempre più legati al territorio e al made in Sicily, in grado di reggere la competizione in un mondo sempre più globalizzato. Nei giorni scorsi, per confrontarsi sul progetto e i suoi risultati, a Palermo nella splendida cornice di Palazzo Steri si sono dati appuntamento circa cento tra produttori, tecnici, associazioni di categoria e rappresentanti delle istituzioni.
“Grazie al lavoro di ricerca svolto dall’Istituto – ha spiegato Lucio Monte, direttore generale dell’Irvos – le aziende siciliane ora avranno la possibilità di realizzare vini di alta qualità e di migliorare la competitività della loro produzione enologica attraverso un aumento della “tipicità”. Un elemento fondamentale in un mercato, spiega Monte, “sempre più interessato a prodotti che caratterizzano i diversi ‘territori‘ della nostra Sicilia”. Tre i principali obiettivi raggiunti dal progetto: l’impiego nelle aziende di nuovi ceppi di lievito per la produzione di vini bianchi e rossi; di un nuovo protocollo per la produzione di vini rosati a più alta stabilità del colore e longevità del quadro aromatico e la produzione di vini spumanti innovativi (metodo Charmat e metodo classico, usando sia vitigni autoctoni che internazionali) e di un nuovo ceppo di lievito con caratteristiche ottimali per tale produzione”.
Inoveno è un progetto ad alta innovazione, durato per due anni e mezzo e condotto dai tecnici dell’Irvos attraverso l’applicazione di nuovi protocolli enologici presso sei importanti cantine siciliane:Alto Belice, Colomba Bianca, Europa, Patria, Primavera e Tenuta Gatti. Finanziato dalla Comunità europea nell’ambito della misura 124 del “Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2007/2013“, intende trasferire nuove tecnologie, protocolli e conoscenze fortemente innovative dal mondo della ricerca, condotta nei vigneti, nei laboratori e nella cantina sperimentale dell’Istituto, a quello delle aziende vitivinicole siciliane. Tra i progetti della Regione siciliana attraverso l’Irvos c’e’ anche la costituzione di una Scuola di enologia mediterranea finalizzata alla creazione di una rete del sapere enologico di eccellenza in grado di confrontarsi con altre scuole internazionali del settore.
“Nei Paesi del Mediterraneo il settore vitivinicolo rappresenta ancora una delle risorse di maggior rilievo, per qualità e quantità – ha concluso Dario Cartabellotta, assessore alle risorse agricole della Regione siciliana -, in grado di competere sul mercato internazionale ed essere fonte di sviluppo economico“. Da qui la necessità di sviluppare e applicare “tecnologie innovative nel settore vitivinicolo mediterraneo capaci di mantenere intatta la qualità del prodotto nel tempo e di proteggere la viticoltura sul mercato internazionale“.