“Ciò che la Chiesa rifiuta, con fermezza e categorica determinazione, è il gioco al massacro grave ed irresponsabile, che ha come obiettivo precipuo screditare la Chiesa e gettare ombre sul ministero difficilissimo di tanti nostri bravi parroci”.
Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, affrontando l’argomento ‘ndrangheta nella relazione di apertura dei lavori del Convegno pastorale diocesano, cui hanno partecipato oltre 750 delegati parrocchiali, insieme ai sacerdoti, ai diaconi ed ai religiosi della comunità.
“Abbiamo trascorso – ha aggiunto mons. Morosini – un anno in trincea da questo punto di vista. Giudizi e condanne senza sconti su uomini di Chiesa, o su fatti, preoccupanti, certo, se dimostrati, ma che rischiano di distogliere lo sguardo di tutti, rispetto ad altrettanti e ben più aberranti crimini. Perché si pensa soltanto a caricare sulla Chiesa la responsabilità di false, quanto meno in buonissima parte, connivenze con ceppi malavitosi?”.
“Desidero affermare, con forza – ha concluso l’arcivescovo di Reggio Calabria – che vorrei costruire, con voi, una Chiesa profetica, ma anche libera, che vinca la tentazione del fenomeno umorale della piazza, sia quando esso si dovesse muovere secondo sterili canoni quietisti o, peggio, di rassegnata connivenza col male, sia quando volesse farlo secondo canoni, altrettanto gravi, di giustizialismo vendicativo”.