Il presidente del consiglio Matteo Renzi questa mattina inizierà la sua giornata siracusana all’istituto comprensivo “Salvatore Raiti“, nel cuore del popoloso rione della Borgata. Una scuola che vanta alcuni primati: l’assoluta mancanza di barriere architettoniche, con il maggior numero di studenti diversamente abili della città (una quarantina) ma anche concreto esempio di integrazione con gli oltre trenta alunni stranieri che la frequentano.
In tutto sono circa 800 tra bambini delle classi della scuola materna, delle elementari e delle medie che quotidianamente seguono le lezioni con tempo prolungato sino al pomeriggio, circa novanta gli insegnanti coordinati dalla dirigente scolastica Angela Cucinotta.
La scuola è anche nella denominazione un simbolo: è infatti dedicata a Salvatore Raiti, giovane carabiniere siracusano, una delle vittime della strage della circonvallazione di Palermo del 16 giugno del 1982 quando un commando mafioso entrò in azione per trucidare i carabinieri di scorta ed il conducente di un’auto civile che stavano trasferendo il boss catanese Alfio Ferlito dal carcere di Enna a Trapani.
E proprio i temi dell’educazione alla legalità sono, assieme a quelli dell’integrazione e del’educazione alla pace, tra gli elementi fondanti delle numerose attività extracurriculari della scuola. “Non sappiamo perché il presidente Renzi abbia scelto questa scuola per il suo primo viaggio al Sud – dice la professoressa Katya De Marco, vicaria della dirigente scolastica – ma ci fa immensamente piacere e quando abbiamo ricevuto la notizia, appena ieri mattina, giorno in cui per altro la scuola era chiusa per le festività di carnevale, non abbiamo esitato un solo istante. Ci siamo tutti ritrovati qui e ci siamo messi al lavoro per preparare con i ragazzi l’accoglienza al premier“.
Mentre la docente parla, la scuola di via Pordenone è una sorta di “cantiere”, con addetti ovunque per tirare a lucido i pavimenti, insegnanti al lavoro per ultimare le attività da presentare domani, il gruppo strumentale di cornamuse della scuola a provare, classi da liberare dalle sedie da trasferire nella palestra che per un giorno sarà trasformata in auditorium. “Un lavoro intenso, impegnativo, a tratti sfibrante – aggiunge la vicaria – ma al quale tutti stiamo instancabilmente dando il nostro contributo da quando la notizia ci è giunta. E con noi anche i nostri ragazzi che si sono messi di gran lena a prepararsi per l’incontro. Domani il palcoscenico sarà tutto per loro. Saranno loro a guidare il presidente Renzi attraverso i loro sogni e le loro aspettative“.
Tre i momenti in programma alla scuola “Raiti“. Alle 9 l’accoglienza al premier che quindi si sposterà nella parte del plesso che ospita le classi dell’infanzia per un breve momento con i bambini più piccoli e, infine, il terzo conclusivo momento con gli studenti più “grandi” delle ultime classi delle elementari e delle medie. Spazio anche ad una ex allieva dell’Istituto, Irene, che consegnerà a Renzi una lettera aperta nella quale metterà a fuoco il disagio di tanti giovani diplomati, anche con votazioni eccellenti, che poi non riescono ad imboccare nemmeno il percorso universitario negli atenei pubblici a causa del numero chiuso. Se ci sarà tempo l’ultimo atto sarà la “merenda con il Premier” a base di dolci tipici siciliani che i ragazzi consumeranno con Renzi nella sala mensa.
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