”Un momento umiliante per il calcio italiano e per l’Italia”. Cosi’ il New York Times commenta sbigottito quanto accaduto allo stadio Olimpico prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.
Sotto gli occhi del mondo e alla presenza del premier Matteo Renzi e dei vertici dello Stato e dello sport italiano. L’articolo firmato da Jim Yardley ha un titolo molto forte: ”Affonda l’orgoglio italiano, gli ultra’ conquistano il controllo del calcio”.
E la tesi e’ che ”le autorità” italiane hanno ‘flirtato’, con le frange più estreme del tifo partenopeo. Il giornale sottolinea come, dopo la sparatoria all’esterno dello stadio, ”tra il pubblico, attraverso le tribune dell’Olimpico, le voci si stessero diffondendo” e ”molti sostenitori del Napoli sembravano sul punto di far esplodere la propria rabbia”.
Tuttavia, aggiunge il New York Times, l’annullamento di una gara importante come quella ”avrebbe messo in difficoltà la sicurezza dal momento in cui si sarebbe dovuto evacuare così tante persone”, in un clima assolutamente non tranquillo.
Non solo. Il quotidiano sottolinea come annullare il match avrebbe causato un “innegabile imbarazzo”, visto che i massimi dignitari italiani che erano proprio lì, seduti in tribuna: dal primo ministro Matteo Renzi al presidente del Senato Pietro Grasso, dal Coni a tanti altri.
“Quindi, la decisione presa è stata quella di andare avanti”. Quanto alla ‘trattativa’ sotto la curva con il capo degli ultrà ‘azzurri’ Gennaro de Tommaso, detto ‘La Carogna’, anche il Nyt spiega che non è ancora del tutto chiaro cosa sia successo, pur propendendo per la tesi dell’accordo. ‘
‘I funzionari italiani dell’ordine pubblico – scrive il quotidiano – hanno smentito la notizia che la polizia abbia cercato in qualche modo il permesso del signor de Tommaso di procedere con la partita senza violenza. Ma le immagini diffuse in diretta televisiva sono state di una chiarezza abbastanza schiacciante”, si sostiene, sottolineando anche il lancio in campo razzi e fumogeni e il ferimento di un vigile del fuoco.
E poi l’ultima onta che al Nyt non poteva sfuggire: “I fischi durante il canto dell’inno nazionale italiano”. Una cosa in America molto più che inconcepibile.
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