Non si sono ancora spente le polemiche sulla proposta di portare a Milano i Bronzi di Riace che Vittorio Sgarbi si lancia in un’altra crociata. Questa volta riguarda gli orari di apertura del museo di Lipari.
Il critico d’arte domenica sera era infatti nell’isola delle Eolie per presentare una mostra di arte contemporanea installata nell’antico carcere dell’isola a chiusura del festival di tre giorni Sogni e segni del Mediterraneo e ha trovato chiuso il museo archeologico che ospita i vasi del celebre ‘Pittore di Lipari’.
A questo punto il critico, che doveva tenere una conferenza dal titolo “Arte e Archeologia, dal ‘pittore di Lipari’ all’arte contemporanea” per tracciare un percorso ideale che partiva dall’autore classico dell’era greca per arrivare fino alle opere dei pittori moderni, è andato su tutte le furie, tanto da chiamare il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta.
“Il carcere è aperto, ma il museo che è chiuso tiene incarcerato il pittore di Lipari – ha detto Sgarbi -. Ho chiesto di dare senso alla mia presenza, sono qui a parlare di questo e non si può vedere. Ho chiamato Crocetta che ha detto ‘sembra strano anche a me’, gli chiederò che un direttore, chiunque sia, garantisca la possibilità che tutti vedano quello che è annunciato: succederà un casino, ma non può essere aperta la chiesa e chiuso il museo, così si perde il senso dell’impresa”.
“Per me i musei – ha proseguito il critico – devono essere gratuiti come le biblioteche, qui arrivano 700 mila persone e solo il 3% vedono il museo. Oggi vogliamo far capire che tutto è contemporaneo: come sono aperte le celle deve essere aperto anche il museo. Un direttore che non capisce questo non può gestire museo, i cittadini si devono ribellare, ribellare, le farmacie hanno il turno notturno, devono averlo anche i musei che sono medicina per la mente”.
Contattata al telefono la direttrice del museo Maria Amalia Mastelloni ha spiegato che “la domenica pomeriggio il museo è chiuso da sempre, l’organizzazione non ci aveva richiesto un’apertura straordinaria e non l’abbiamo ritenuta un’opportunità a livello di numero di visitatori, anche perché ci sono dei turni da rispettare, difficoltà tecniche e costi e ci viene richiesta un’amministrazione oculata. Il museo, comunque, è stato aperto negli altri giorni del festival e la mattina di domenica”.
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