Che il Papa cominci la sua missione pastorale da Lampedusa, “ultima terra d’Europa” e il cui mare è diventato “un cimitero liquido“, è un “fatto storico”.
E il messaggio è chiaro: per i popoli dell’Africa, flagellata da povertà, fame e guerra, “dobbiamo diventare una Terra promessa e il Papa, come Mosé, venendo qui, ci sta indicando la strada”.
Così l’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, nella conferenza stampa, a cui ha partecipato tra gli altri anche il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.
“Il Pastore ha prestato attenzione proprio all’ultima pecorella” e ora bisogna voltare pagina, ha detto il vescovo, augurandosi che Lampedusa non sia più sinonimo di “emergenza” per l’immigrazione ma di “benevolenza” e che per chi sbarca sulle nostre coste ci sia la stessa attenzione riservata a calciatori e cantanti dalla pelle nera.
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