Quando morì il 24 agosto di 35 anni fa a Zurigo il Times scrisse: ”From Dante to Silone”.
Tutto il mondo lo celebrò e l’Italia scoprì, con un certo imbarazzo, la fama e la considerazione in cui era tenuto all’estero rispetto alle polemiche, le critiche e le brucianti incomprensioni che avevano scandito il passaggio – per due volte- dalla politica alla letteratura.
Prima dal comunismo a Fontamara (1917-1932) e poi dall’impegno come socialista autonomista (1945-1949) al ritorno ai romanzi in Italia con una manciata di more.
Oggi, archiviate le polemiche ideologiche sul suo percorso politico e letterario e ridimensionate, spiegate e ”ricollocate” quelle biografiche, compresa quella sul suo complesso rapporto con la polizia fascista anche durante la sua travagliata militanza ai vertici del Pci, di Silone rimane molto ancora.
Pescina dei Marsi, su iniziativa del sindaco Maurizio Di Nicola, a quel ”molto” tuttora sempre presente dedica un ”Festival delle arti”,tre giornate culturali, rivolte soprattutto alle giovani generazioni, nell’ambito delle quali si spazierà tra politica, letteratura, teatro, musica e sapori siloniani.
Tra presentazioni di saggi, testimonianze, opere teatrali e incontri conviviali, compresa una cena finale con i piatti descritti nei romanzi siloniani, ci sarà anche una giornata dedicata a Silone e la Costituzione durante la quale per la prima volta sarà mostrata la fotocopia del manoscritto e del dattiloscritto di Fontamara che torna nella sua patria ideale a 35 anni dalla morte del suo autore e a 80 dalla pubblicazione del libro in Svizzera.
Tutti e due i documenti provengono dall’Archivio sullo scrittore raccolto e sistemato negli anni dal giornalista Paolo Cucchiarelli.
La scelta di dedicare uno delle tre giornate del Festival alla Costituzione e Silone non è casuale:lo scrittore socialista infatti partecipò alla Assemblea Costituente è in tutti i suoi romanzi e saggi si toccano temi (la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà ecc.) che la nostra Carta fondamentale codifica e indica come obiettivo comune, fondamento del nostro sistema politico.
Pochi libri in Italia come quelli di Silone sono infatti in sintonia con lo spirito, gli obiettivi, gli stessi intendimenti pre-politici della Costituzione.
Silone esprime lo stesso humus etico, culturale, lo stesso perenne spirito del tempo ed ecco perché le pagine dei libri di Silone sono in piena, profonda sintonia con la nostra Carta.
Ignazio Silone quegli stessi principi, li ha raccontati nei suoi libri, nei saggi, nelle lettere, in tante drammatiche scelte fatte per preservare, anche nelle prove più dure, proprio quel nucleo essenziale che lo contraddistingue.
Una pagina di Silone si riconosce subito. Senti un calore, una forza che pagine di altri scrittori civili e/o politici non sprigionano. Quando stava mettendo a fuoco i personaggi di Fontamara, Silone scriveva alla sua compagna dell’epoca, Gabriella Seidenfeld, in una lettera inedita che sarà resa letta durante il Festival.