Dodici anni e mezzo di carcere e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici sono stati chiesti ai giudici del tribunale di Potenza dal sostituto procuratore Laura Triassi nei confronti dell’ex pubblico ministero della procura di Taranto Matteo Di Giorgio, accusato di concussione e corruzione in atti giudiziari.
Il tribunale di Potenza è competente a decidere sui magistrati di Taranto.
Il pm ha chiesto, inoltre, 3 anni e 4 mesi di carcere per l’ex sindaco di Castellaneta Italo D’Alessandro, per l’ex collaboratore di quest’ultimo, Agostino Pepe, e per Francesco Perrone, attuale comandante dei vigili urbani a Castellaneta.
Infine, sono stati chiesti 3 anni e 10 mesi di carcere per Giovanni Coccioli e 8 mesi per tre imputati accusati di diffamazione. L’ex pm Di Giorgio, sospeso cautelativamente dal Csm, fu arrestato e posto ai domiciliari nel novembre del 2010.
Le altre contestazioni riguardavano le minacce in ambito politico e a un imprenditore, altre per proteggere un parente, e azioni dirette a garantire l’attività di un bar “completamente abusivo”.
Il magistrato, secondo l’accusa, avrebbe anche minacciato di un “male ingiusto” un consigliere comunale di Castellaneta, costringendolo a dimettersi per provocare lo scioglimento del consiglio comunale e assumere una funzione di guida politica di uno schieramento.
L’ex sindaco di Castellaneta ed ex parlamentare dei Ds Rocco Loreto, che presentò un dossier a Potenza contro il magistrato, e un imprenditore, si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Fausto Soggia.
Il processo riprenderà mercoledì prossimo. La sentenza è attesa per il 28 aprile.
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