Sul forno crematorio che si vorrebbe costruire nel cimitero di Frattamaggiore – Frattaminore – Grumo Nevano, occorre fare molta attenzione. Un confronto democratico e civile con gli abitanti della zona è non solo costruttivo ma doveroso. Intanto occorre ricordare che, sebbene il cimitero è consortile, insiste per lo più in territorio di Frattaminore, a pochissima distanze dal paese.
E’ più che logico che i residenti, dopo le mille menzogne loro raccontate in tema ambientale ( vedi il termovalizzatore di Acerra o la discarica di Chiaiano ) non è disposto ad accogliere con troppa facilità le rassicurazioni degli esperti interessati alla costruzione. Occorre, inoltre, studiare il problema da diversi punti di vista. Oltre a quello ambientale ( su cui è bene sentire al più presto il parere di esperti preparati e disinteressati ), bisogna tener conto dell’impatto psicologico che esso avrebbe sulle persone.
Ho letto in un link che mi è stato inviato che la dispersione delle polveri nell’aria, qualora l’impianto sia ben funzionante, è minima. Non ho motivi per dubitare della correttezza di questa affermazione. Ma – mi chiedo – pur essendo in quantità minima quella polvere – che, non dimentichiamo, sono le ceneri dei nostri cari morti – dove si va a depositare? Credo sia logico pensare che va a depositarsi sui balconi e sui davanzali delle finestre delle civili abitazioni. Con quali conseguenze per bambini, ragazzi e anche adulti più impressionabili? Questo aspetto non è secondario. L’uomo non è solo economia. Inoltre: visto che non esistono in zona altri forni crematori, è prevedibile immaginare che il nostro forno richiamerà le salme di altri pesi. Ora, dato che il nostro cimitero non si trova allo sbocco di una autostrada né tantomeno in aperta campagna o in cima a una montagna, ma è incastonato tra case, scuole, negozi, pizzerie, eccetera, non sarebbe il caso di pensare che forse non è il luogo più adatto alla costruzione di un forno crematorio? Credo che il confronto sia possibile. Siamo persone educate e civili che si preoccupano per il bene del loro paese e dei loro cari.
Il cimitero di Frattamaggiore – Frattaminore – Grumo Nevano non ha le caratteristiche del cimitero di Pontecagnano. Pontecagnano si trova allo sbocco di una autostrada. I carri funebri che trasportano le salme da cremare non hanno da attraversare il paese con conseguente disagio dei residenti. Inoltre il forno crematorio di Pontecagnano è ubicato in una zona aperta e non in centro urbano. Mi chiedo come mai Napoli, una metropoli con milioni di abitanti, non abbia ancora un forno crematorio. Un forno crematorio nel nostro paese diverrebbe nel giro di poco tempo attrattore di salme non solo da altri paesi vicini ma dalle grandi città, Napoli compresa. E’ su questo che occorre un confronto onesto, pacato e disinteressato. Per quanto poi, da un punto di vista prettamente legale, il nostro camposanto ricada nel territorio di Frattamaggiore, nessuno può negare che esso sorge a quattro passi dalle case di Frattaminore. Il nostro cimitero è parte integrante delle nostre cittadine – tanto è vero che tante persone ci vanno a piedi – non una costruzione fuori mano. Chiedo che, qualora si prendesse seriamente in considerazione la costruzione di un forno crematorio, si provveda, attraverso un democratico referendum, a chiedere il parere dei residenti. Intanto ci prepariamo a indire convegni e tavole rotonde per meglio capire la portata di che cosa si stia discutendo.
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