C’è forse un giallo dietro l’annullamento del festival O’Scià, fondato da Claudio Baglioni e che ogni anno si tiene a Lampedusa. La manifestazione quest’anno non si svolgerà perché la Fondazione che organizza l’evento non ha ancora ricevuto le somme a rimborso degli impegni di spesa presi per finanziare l’evento del 2012.
L’assessorato al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, ha risposto che il suo dipartimento non può rimborsare le somme della manifestazione del 2012 perché, semplicemente, non c’è nessun atto formale in protocollo.
Nessuna richiesta da parte della Fondazione, nessun impegno di spesa dell’assessorato, niente. E non ha nemmeno ricevuto richieste di finanziamento da parte della Fondazione per lo svolgimento della manifestazione di quest’anno.
Ma a fare un po’ di luce sulla vicenda ci ha pensato Alessandro Aricò, ultimo assessore al Territorio nominato dal governo Lombardo prima delle dimissioni dell’ex presidente della Regione.
Con la Fondazione, ha spiegato Aricò, c’era stata soltanto una corrispondenza epistolare. “Ci fu – ha detto l’ex assessore – , solo una richiesta di circa 100 mila euro che l’assessorato avrebbe dovuto valutare pur non avendo competenza sulla natura del festival, che infatti aveva già ricevuto finanziamenti dall’assessorato al Turismo”.
Erano anche state trovate le somme: circa 50 mila euro presi dal milione di euro che il Consiglio regionale per l’ambiente aveva a disposizione per il finanziamento di varie attività da dicembre del 2011.
“Ma l’assessorato – ha raccontato Aricò – non ha mai ricevuto risposta dalla Fondazione: nessuna nuova richiesta, niente che comunicasse che erano state fatte delle modifiche che avrebbero consentito al dipartimento dell’Ambiente di erogare le somme”.
Adesso O’Scià chiede di avere indietro quelle somme, ma come confermato dall’assessore Lo Bello “non c’è nulla che dimostri che gli erano state accordate”.
Sul sito della Fondazione si legge che “O’Scià valuterà ogni iniziativa nelle opportune sedi per la tutela dei propri diritti”, e la Lo Bello risponde: “Probabilmente avvieremo un iter legale”.