Ciclone Aurelio De Laurentiis contro tutti. Se si dovesse trovare un titolo per un suo film, ci si potrebbe sbizzarrire all’infinito. Non solo e non tanto per quanto è avvenuto all’esterno dello stadio Tardini di Parma, dove il presidente del Napoli si è scagliato contro un tifoso che, mentre stava per entrare in auto, gli aveva urlato di non voler vincere solo le partite con la Juve. Oggi la telefonata ”per scusarmi con lui”.
Ma c’e’ tutto il campionario di polemiche, liti e parole forti che ha contrassegnato la sua presidenza. La madre di tutte le polemica e’ quella del 27 luglio 2001, durante la compilazione dei calendari. De Laurentiis, che aveva chiesto una tutela per i club impegnati in Europa, si infuria e lascia la sala sbottando: ”Siete delle m… Mi vergogno di essere italiano”. Poi, in strada, ferma un motorino, salta in sella e sparisce all’orizzonte. A piu’ riprese il presidente azzurro ha poi criticato i vertici del calcio: ”La Fifa e l’Uefa ostacolano il calcio. Non si fanno amichevoli internazionali mettendo a rischio le partite dei club”, disse l’8 marzo 2012. E aggiunse: ”E’ cambiato il mondo, loro ragionano ancora come 50 anni fa”.
Parole dure anche contro la Lega Pro, con De Laurentiis che fece infuriare Macalli quando propose: ”Invece di comprare all’estero schieramo le nostre squadre Primavera in Lega Pro”. Polemiche ci furono anche dopo la Supercoppa contro la Juventus dell’estate 2012: a fine partita, De Laurentiis ordino’ ai suoi giocatori di disertare la premiazione e diede loro il premio partita: ”Mi sono sentito preso in giro”, disse. Celebri anche le sue polemiche a distanza con il sindaco di Napoli De Magistris sullo stadio, fino alla minaccia del maggio 2013: ”Ho parlato col sindaco di Caserta, io in sei mesi tiro su uno stadio prefabbricato”, corroborate dalle parole dei giorni scorsi: ”Porto la squadra in Inghilterra e a Napoli lascio la Primavera”.
Ma non finisce qui. Di De Laurentiis si ricorda anche il litigio con Lotito, con tanto di sganassoni smentiti dal presidente della Lazio, durante una cena tra consiglieri di Lega. Per non parlare di una sfuriata all’entrata degli uffici della Lega Calcio, quando, alle domande dei giornalisti sulla cessione di Cavani, rispose in malo modo: ‘‘I giornalisti del calcio sono dei gran cafoni. E lo sapete perché? Perché sono interessati solo ai soldi”. Alla risposta di un giornalista presente, De Laurentiis alzò ancor di più i toni: ”Mi permetto, mi permetto e se è il caso vi metto anche le mani addosso se continua così. Non si può parlare nella vita solo di soldi. Noi, nel cinema, siamo dei gran signori perchè non sentirete mai parlare di quanto guadagnano Brad Pitt o Angelina Jolie. Non si dirà mai quanto sarà il loro contratto mentre a voi interessa soltanto sapere quanto guadagna un calciatore. Tutto questo -ha concluso- non fa che alzare i costi”.
Poi la dura reazione nei confronti di un giornalista della Gazzetta dello Sport davanti alla sede della Filmauro dove si sarebbe svolta una riunione tra De Laurentiis e Leonardo per parlare del trasferimento di Cavani al PSG. Ultima perla, un litigio negli spogliatoi con Edi Reja a conclusione di una partita finita male in cui, spiegarono le voci di dentro, i due vennero quasi alle mani, salvo far pace dopo poco. Perchè questo è un classico del presidente: litigi con tutti, rancore con nessuno. La rabbia arriva e passa in pochissimo tempo e dentro non gli resta più nulla.
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