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Il cane naufrago salvato dai pescatori del Sulcis
08 Lug 2013 07:55

Erano intenti a calare le reti tra Carloforte e il faro di Mangiabarche, a 2 miglia circa dalla costa sud occidentale della Sardegna, quando hanno visto accanto alla loro barca, Lucia II, un cane di grossa taglia che nuotava con molta fatica contro la corrente e rischiava di annegare.

I tre uomini del peschereccio che parte ogni giorno da Punte Trettu a Matzaccara, nel Sulcis, mercoledì notte non ci hanno pensato due volte: si sono subito adoperati per soccorrere quel cane che, probabilmente, era caduto da qualche imbarcazione o, peggio, era stato buttato volontariamente a mare.

“L’abbiamo chiamato e subito siamo riusciti a caricarlo in barca – racconta Sebastian Sulas, il primo dell’equipaggio che ha prestato soccorso – Era stremato, una volta a bordo l’abbiamo rifocillato con acqua e i panini che ci eravamo portati, poi gli abbiamo aperto la porticina della cabina dove è entrato e si è coricato sino allo sbarco”.

Rientrati a Punte Trettu, i pescatori della Lucia II si sono attivati per dare assistenza al cane, un pastore belga nero. “Abbiamo chiesto l’intervento della Guardia costiera, dei vigili e dell’Asl: il nostro amico a quattro zampe meritava cure adeguate”, spiega ancora Sulas. Il personale sanitario dell’Azienda sanitaria di Carbonia, guidato dal responsabile del servizio veterinario Salvatore Cambula, ha visitato il pastore belga prima di portarlo al canile di Tratalias.

“Al cane – fa sapere Cambula – sono stati prestati i soccorsi e le cure dovute e ora sta bene”. “Evitate in tutti i modi di abbandonare gli animali”, ammonisce il veterinario auspicando che l’ultimo arrivato al rifugio possa presto trovare una nuova casa accogliente.


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