La dirigente civatiana si schiera al fianco di Danilo Festa, consigliere uscente del comune dell’hinterland catanese, noto per le battaglie intraprese sulla vicenda relativa alla discarica di Motta Sant’Anastasia, nonché referente provinciale del gruppo Civati.
Valentina Spata è altrettanto nota per avere già contestato il candidato sindaco di Ragusa, sostenuto alle ultime elezioni amministrative dal Partito Democratico e la cui vicinanza con l’ex governatore Cuffaro lo rendeva impresentabile in una coalizione di centrosinistra.
Già minacciata di essere espulsa per avere dichiarato pubblicamente che avrebbe espresso la sua preferenza nei confronti dell’attuale sindaco Piccitto del M5S, oggi torna a criticare i comportamenti del Partito Democratico della Provincia di Catania che non smette di distinguersi, in peggio, per il variare delle sue scelte politiche.
Fra tutte, quella relativa alla candidatura a Sindaco del Comune di Motta Sant’Anastasia. In merito, si sta consumando un altro spiacevole episodio, ovvero l’individuazione di un candidato il cui curriculum politico non è assimilabile e non può rappresentare il perimetro culturale del centrosinistra e del Partito Democratico. Si tratta di Daniele Capuana il quale, con un colpo di mano della dirigenza, è stato indicato per competere alla poltrona di primo cittadino.
È bene motivare i fatti. Prima di sostenere Capuana, la dirigenza cittadina del PD aveva approvato la candidatura di Danilo Festa. ”Una candidatura – dichiara la Spata – che, certamente,non può che fare la differenza, non solo per i requisiti che possiede, ma anche perché coerente con la necessità di cambiamento, di cui la città ha bisogno, e con i valori e la cultura del centrosinistra e del PD, sempre che il PD voglia restare coerente anche con se stesso”.
Evidentemente, qualcosa, dopo, è dovuto andare storto in quanto, sia il Segretario Provinciale Enzo Napoli, sia la deputazione catanese hanno trovato opportuno,con un colpo di mano, sovvertire il deliberato della direzione comunale imponendo la candidatura di Capuana ed escludendo quella di Danilo Festa.
”Tutto ciò – continua la Spata – in spregio alle regole statutarie ed alla decisione assunta, unanimemente, dalla direzione comunale. Questo atto d’imperio, di certo, non regala una bella immagine al Partito Democratico”.
La civatiana fa riferimento al curriculum politico di Daniele Capuana: è il leader del movimento Scelta Giovane che ha sparsi, per la provincia di Catania, consiglieri comunali che fanno specifico riferimento al centrodestra.
Inoltre, “vanta” una militanza che va dalla Lista Dini ad Alleanza Siciliana, fino all’MpA di Raffaele Lombardo, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. E,sempre con Lombardo,è stato assessore della Giunta Provinciale. Capuana fu poi espulso dall’MpA per avere scelto di rimanere in Giunta con Castiglione in quota PdL.
Valentina Spata insiste dicendo che “se il PD catanese valuta queste esperienze ed il continuo cambio di casacca come spinta per il cambiamento, bisognerebbe cominciare a porsi una serie di interrogativi”. Una cosa è certa: anche se è gli stato fatto divieto di usare il simbolo del Partito Democratico, Danilo Festa non intende ritirare la sua candidatura e spiega: “Ci sono due modi diversi d’intendere il partito: da un lato c’è il partito degli iscritti che con passione e dedizione provano faticosamente a costruire qualcosa per la propria realtà territoriale; dall’altro c’è il partito dei potenti, delle correnti e dei deputati. Già da tempo il sindaco di Catania Enzo Bianco aveva espresso la propria volontà di sostenere Daniele Capuana come sindaco di Motta. Non c’è stato regolamento o statuto capace di contrastare questa decisione. Alla fine emerge un partito dilaniato da ricatti e dalla ricerca forzata di improbabili equilibri,tutto sulle spalle degli iscritti”.
Festa continua ringraziando ed esplicitando un grande apprezzamento per l’impegno personale di Valentina Spata che, fortemente convinta della sua candidatura,ha accettato di candidarsi al Consiglio Comunale di Motta Sant’Anastasia, “affinché il centrosinistra e il programma politico per cambiare questa città possano trovare autentico compimento. Se i vertici del PD volessero sanzionare la nostra coerenza per salvaguardare la loro incoerenza, allora abbiano il coraggio di espellere non solo Danilo Festa, ma buona parte degli iscritti e dei dirigenti del nostro partito. Noi proseguiremo per il bene di questo Comune e di tutti i suoi cittadini”.
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