Passa al contrattacco Vincenzo Madetti, l’ex candidato sindaco del M5s a sindaco di Bari, sfiduciato dai militanti e sostituito in corsa nella campagna per le elezioni comunali. Madetti sostiene che contro di lui sono stati usati metodi non democratici e querela i militanti che lo hanno attaccato, aggiungendo una richiesta di 250mila euro di danni.
Secondo Madetti la sfiducia degli attivisti gli è arrivata in seguito al suo tentativo di abbattere le mura di quella “cittadella fortificata priva di democrazia in cui si è trasformato il gruppo dei Cinquestelle a Bari“. Per difendersi dalle accuse di “verticismo e personalismo” che gli hanno rivolto i pentastellati nei giorni scorsi, l’ex candidato del M5S ha offerto oggi la sua versione dei fatti, criticando il gruppo dei Ciquestelle baresi da lui stesso fondato: ora lo definisce “chiuso, non democratico e autoreferenziale“.
Secondo Madetti la sua sfiducia non ha avuto niente di democratico: “Non sono stato ascoltato da nessuno e Grillo ha sentito solo una campana, quella di un parlamentare del Movimento, attraverso il quale gli sono arrivati tutti i messaggi“. Per non parlare dell’annuncio del nuovo candidato sindaco, Sabino Mangano, “dato da Beppe Grillo con un tweet“. Quanto al “regolamento del gruppo” dei Cinquestelle baresi, Madetti lo ha definito “illegittimo“, una specie di “stratagemma” per tenere “fuori le persone meritevoli“, per il “timore che queste potessero fare ombra” ad altri iscritti e candidati.
Proprio la composizione delle liste è stata al centro delle polemiche: per gli attivisti l’ex candidato stava procedendo in maniera “arbitraria” e lontana dai codici del Movimento; per Madetti bisognava pensare a una riserva di nomi con cui “sostituire” quelli che avrebbero potuto “abbandonare la campagna elettorale, dato il clima di guerriglia” che si respirava “ultimamente tra i candidati“. Ora, l’ex candidato sindaco farà arrivare anche al leader dei pentastellati il suo punto di vista, inviando a Grillo una mail in cui “spiegherà tutto“. Anche se non è più candidato, Madetti promette di “rimanere attivista Cinquestelle, a disposizione dei cittadini“. Ma nello stesso tempo annuncia di voler promuovere un’azione giudiziaria per invalidare la sua sfiducia. Quanto agli attivisti che gli “hanno rivolto accuse infamanti, pubblicando messaggi e immagini riservate“, Madetti assicura “una querela con richiesta di risarcimento” del valore di “250mila euro” che intende “devolvere ai baresi“.
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