Il Consorzio Integra, la nuova realtà del mondo cooperativo italiano che accorpa le eccellenze del settore delle costruzioni e dei servizi, e che oggi viene presentato a Matera ha molto da insegnare alla politica e alle istituzioni perché ha compreso che dalle difficoltà si esce solo se si sta insieme.
Nel 2013, nel pieno di una crisi istituzionale ed economica, abbiamo creduto che era possibile determinare una svolta. Io ci ho creduto ed ho osato metterci la faccia per affrontare le sfide che avevamo e abbiamo davanti. Oggi è necessario recuperare il contributo anche di coloro che non credettero a questa possibilità. Per superare definitivamente quella fase e affrontare le difficili sfide che abbiamo davanti occorre lo sforzo di tutti: sindacati, partiti, imprese, singoli cittadini.
Il cammino della Basilicata è sempre stato caratterizzato dalla resilienza, ovvero dalla capacità di rialzarsi dopo una caduta e di ricominciare con forza il suo cammino. Ne è un esempio la città di Matera che ha saputo uscire dai momenti più bui della sua storia per ritrovare il coraggio e riprendere il suo viaggio fino a diventare capitale europea della cultura per il 2019. Lo ha fatto attraverso un lavoro di comunità dove ognuno ha dato il suo originale contributo. Proprio come sta facendo il consorzio Integra che ha saputo uscire dalle difficoltà di un settore pesantemente in crisi per riscrivere positivamente la storia delle sue imprese. Proprio come proviamo a fare noi quotidianamente, perché stare insieme significa ritrovare le ragioni dell’unità giorno per giorno, mettendo alle spalle le battaglie di retroguardia, e contribuendo tutti a realizzare quelle riforme che ci chiedono i cittadini. Noi ci stiamo provando e vogliamo continuare a provarci dando anche un contributo alle riforme costituzionali anche queste tanto attese dai cittadini.
La recente battaglia referendaria sul petrolio ci ha dato una precisa indicazione dei cittadini: dobbiamo rafforzare i controlli sulla salute e sull’ambiente. Ci stiamo provando, ma non possiamo fare in un giorno quello che non è stato fatto in 20 anni. La chiusura del Cova comporta una grave perdita economica quotidiana che mette a rischio i bilanci di molti comuni e anche quello regionale. Ecco perché occorre sederci tutti allo stesso tavolo e affrontare le questioni davanti al ministero dello Sviluppo economico pur sapendo che il 55 percento dell’energia prodotta in Basilicata arriva da fonti rinnovabili e che siamo fra le prime regioni in Italia in questo senso.
Occorre che le diverse sensibilità presenti sul campo si ritrovino per allargare competenze, sguardi, visioni e mettendosi alle spalle anche le campagne campanilistiche. E se il presidente della Regione Puglia annuncia un investimento di 40 milioni di euro per rafforzare le Fal fino ad Altamura, se Taranto decide di potenziare il suo porto, se Bari decide di rafforzare il suo aeroporto significa che tutti stiamo facendo un buon lavoro perché dietro a questo cammino c’è un ruolo anche della Regione Basilicata che concerta con il governo nazionale queste scelte. E se firmiamo un Patto per la Basilicata che ci aiuta a realizzare infrastrutture sulle altre direttrici, dovremmo tutti fare un sorriso in più.
Dobbiamo prendere esempio dalla cooperazione. Basta con i sentimenti della gelosia e delle divisioni. Moltiplichiamo i sentimenti positivi e mettiamo tutti insieme più coraggio nell’affrontare le sfide che abbiamo davanti. Solo così ce la faremo a cambiare in meglio il destino della nostra regione. E noi siamo convinti di potercela fare.
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