In Italia la quota di Neet (giovani che non studiano, non hanno un lavoro e neppure si formano per trovarlo) è superiore a quella della media europea (23,9 e 15,4 per cento rispettivamente), con punte superiori al 37,7% in Sicilia (addirittura 39,8% per le ragazze). In Germania i Neet sono il 9,7%, in Francia 14,5% e nel Regno Unito il 15,5%.
Sono tra i dati più eclatanti presentati dal direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra, in occasione dell’audizione sul tema della dispersione scolastica promossa dalla VII commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) della Camera. Negli ultimi 15 anni quasi 3 milioni di giovani italiani, il 31,9% di coloro che dopo la terza media si sono iscritti a una scuola secondaria superiore statale, non hanno terminato gli studi con il conseguimento del relativo diploma. E più di un quarto (esattamente il 27,9%) di quelli che hanno iniziato un percorso di studi secondari nella scuola statale cinque anni fa (anno scolastico 2009-10) non lo ha completato.
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