Roseto Valfortore – Il Sud Italia chiama e l’America risponde. In occasione dei Fuochi di Sant’Antonio, Roseto Valfortore ha accolto i suoi concittadini residenti all’estero ragalando le emozioni di una volta.
Molti sono giunti da Roseto in Pennsylvania, un ‘omonimo’ oltre oceano, fondato nel 1912 dagli stessi rosetani emigrati, per tenere ben salde le proprie origini. Ed anche quest’anno nessuna rinuncia a quei fuochi secolari che, nella località in provincia di Foggia, sono arte, ma anche sana competizione.
Onorato il Santo, infatti, diversi gruppi hanno partecipato alla gara lavorando per giorni. Raccolta la legna spazio alla fantasia, all’originalità e alla riproduzione di simboli locali. E quest’anno di divertimento ce n’è stato. C’è chi ha dato vita a fontane, come quella grande al centro di Roseto, chi ha ricordato la piscina comunale o un vecchio pagliaio, e chi ha inscenato piccole rappresentazioni teatrali a tema.
Poi loro, gli 11 giurati che, ad ogni tappa, hanno degustato i prodotti della tradizione accompagnati da un bicchiere di buon vino, osservando nel contempo i particolari di ogni opera. A primeggiare su tutti ‘U pagghjar Fiurill’.
Premiato anche il fuoco dei bambini mentre, a contribuire alla riuscita dell’evento, non sono mancate le note di due fisarmoniche e balli folkloristici. “Una gioia vedere l’impegno e il lavoro dei miei concittadini” – ha commentato il sindaco di Roseto Valfortore, Lucilla Parisi che ha ringraziato tutti per l’organizzazione.
A seguire da vicino i Fuochi di Sant’Antonio pure dei giornalisti e blogger provenienti da altre regioni, impegnati nel Daunia Press Tour, un percorso per far conoscere usi e costumi di luoghi ricchi di storia, dove a regnare sono l’ospitalità, sapori genuini e tanta allegria.