E’ arrivata la fine della stagione di Gomorra. Venerdì 22 dicembre, ultima puntata, proprio a ridosso di Natale. Ma se si chiude la serie, non si esauriscono le polemiche. L’ultimo a denunciare il rischio ‘emulazione’ è stato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Lui che ha ammesso di non averla vista, ha però sottolineato la preoccupazione “da sindaco, da genitore e da ex magistrato, per l’emulazione che diversi ragazzi fanno nell’imitare i personaggi negativi quasi come se diventassero positivi o simpatici. Si perdono i punti di riferimento, quelli veri della vita, e questo è pericoloso”.
Lo ha detto partecipando al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. E intervenendo in una discussione che, in realtà, va avanti da tempo, con varie voci contrarie alla messa in onda della serie tv. (Leggi: La rappresentazione del crimine organizzato che viene data in ‘Gomorra‘ è una rappresentazione folcloristica” e Al Sud abbiamo bisogno di magistrati, infrastrutture e documentari, non di Gomorra).
“L’ho riscontrato molto, ne abbiamo parlato anche nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La sera dopo il serial – sottolinea de Magistris – aumentano anche le ‘stese'”, ovvero quei colpi sparati all”impazzata a scopo intimidatorio.
“Noi siamo preoccupati – ha concluso il sindaco -, si sta abbassando molto la soglia di commissione dei reati da un punto di vista anagrafico, cioè i ragazzini tra i 10 e i 16 anni con coltelli e qualche volta con pistole. Questo è un fatto su cui ci si deve interrogare tutti”.
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