“E’ prassi consolidata considerare un tratto di mare del Canale di Sicilia come ‘al largo di Lampedusa’ o peggio ancora, ‘a Lampedusa’, tralasciando ogni logica che da un senso alla distanza.
Ancora un naufragio ha funestato i giorni scorsi; a centinaia hanno perso la vita in mare lasciando in noi una enorme amarezza. Lampedusa, oltre ad essere il naturale crocevia per coloro che cercano salvezza e riparo, è anche una località turistica fra quelle più interessanti che ci sono in Italia.
Non è possibile annunciare e dare per scontato che il naufragio degli scorsi giorni, avvenuto in prossimità delle coste libiche e a ben 100 miglia di distanza da Lampedusa, si sia verificato ‘al largo di Lampedusa’ o addirittura ‘a Lampedusa’”. Lo dice l’Associazione imprenditori isola di Lampedusa (Aiil).
Il presidente dell’Aiil, Salvatore Cappello, si è consultato con l’avvocato Nino Gaziano, del Foro di Agrigento, “che di volta in volta – spiega – garantirà i nostri interessi e creerà le condizioni affinché le notizie giornalistiche non ledano mai più Lampedusa se non nei casi legittimi e reali”.
“Questa falsa e imprecisa notizia sta comportando un allarmismo notevole – concludono gli imprenditori – che influenza chi ha scelto Lampedusa come luogo per trascorrere le vacanze, destabilizzando di fatto il comparto turistico. Se accade un fatto di cronaca a Napoli qualche giornalista scriverà mai che è successo a Roma, come invece accade a noi?”.
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