Dall’inizio di gennaio è tornato nel piccolo schermo uno dei volti più amati; Terence Hill veste nuovamente i panni di “Don Matteo”. Ad affiancarlo, tanti nuovi personaggi; tra questi una bravissima Giulia Fiume che gentilmente ci ha concesso quest’intervista. Abbiamo già avuto modo di apprezzare l’attrice siciliana anche in altri progetti di grande successo, tra cui la seconda stagione di “Sotto copertura”.
Chi è Giulia Fiume?
E’ una ragazza normale, fortunata perché la sua famiglia ha avuto modo di sostenerla in anni decisivi e anche molto ansiosa, con un grande amore. Tutta la sua vita ruota intorno a questo.
Sei siciliana. Cosa rappresenta per te questa terra?
La mia terra ha sempre inciso sul mio modo di fare arte, in qualunque forma si decida di fare. Dalle radici si innalzano i rami della creatività: il mare, il vulcano, la lava, i limoni, la religione e la cultura. Tutto ciò che faccio racconta questa storia e contamina gesti, azioni, testi, parole, respiro.
Com’è nata la passione per la recitazione?
Attitudine mista a casualità; prima le recite in villaggio, poi i mini-show in casa, la curiosità per il corso di teatro al liceo e infine l’incontro con Gabriella Saitta, mia mentore. A quel punto è diventata una scelta cosciente, oltre che la priorità. Ho lasciato così giurisprudenza e la Sicilia.
Ti stiamo vedendo nella nuova stagione di “Don Matteo”. Quale atmosfera si respirava sul set?
Magnifica, se non fosse per i tempi serratissimi. Per cui “il tuo meglio” era la regola giornaliera. Fortunatamente sei supportato da un cast tecnico e artistico che ti sostiene e mette a disposizione la propria professionalità da inizio a fine giornata.
Ci racconteresti meglio del tuo personaggio?
Rita si nasconde dietro il lavoro e la disciplina che esso prevede. Ha un marito che ama molto e a cui ha risparmiato piccole grandi verità. Vive un conflitto profondo, per quanto provi a smentirlo: da una parte le urla di Rita madre che rivendica la maternità su Sofia e la volontà di accoglierla nella sua vita, dall’altra la negazione dell’evento scatenante che vedrete a breve.
Com’è stata lavorare con Terence Hill e Nino Frassica?
Un vero e proprio onore.
Ti abbiamo anche visto nel ruolo di Laura Riccio in “Sotto copertura 2”. Come ti sei preparata per quel ruolo?
Laura Riccio è gioia e soddisfazione, oltre che fatica. Mi sono preparata insieme al regista, Giulio Manfredonia, con cui ho fatto un lavoro di adesione al personaggio sopraffino, gli sono eternamente grata. Non si ha idea di quanto possa fare la differenza un regista che si occupi della direzione degli attori, come nel caso di Giulio. Ho anche approfittato di un coach, Dario Eros Tacconelli, nonché amico, che mi ha iniziata al dialetto napoletano.
Il teatro resta la più grande passione per un attore, per te?
Il teatro è croce e delizia. E’ un succulento e fugace hic et nunc, ma anche la frustrazione di una replica che “poteva andare meglio”. E’ un efficace manifesto culturale. Vivifica storia e racconti e un grande veicolatore di cultura. Sicuramente non mente mai. E’ pancia e tanta tecnica.
I tuoi prossimi progetti?
Vi invito a teatro. Dal 14 Febbraio al teatro Roma con “Romeo L’ultrà e Giulietta L’irriducibile”, nei panni di Giulietta, scritto e diretto da Gianni Clementi, con un cast da urlo.