“Ma che giro d’Italia è questo?”. La corsa rosa porta con sé ancora polemiche. A riprenderla è il deputato Pd, Paolo Siani. L’ex primario di Pediatria dell’ospedale Santobono di Napoli, nonché fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, ha preso in esame le tappe del Giro per analizzare la situazione disparità nel nostro Paese.
“Senza Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna. ‘Nessuna scelta di carattere razzista o discriminatorio’, dichiarano gli organizzatori. Ma guardare questa cartina fa davvero impressione. E allora chiamiamolo giro di mezz’Italia”. E’ il messaggio lanciato su Facebook da Siani, che riprende una polemica nata già mesi fa, quando venne presentata l’ultima edizione del Giro.
A provocare lo sdegno, la decisione di non correre nessuna tappa nel sud Italia, ad eccezione di San Giovanni Rotondo in Puglia. “Il nostro Paese sembra davvero tagliato in due”, spiega Siani. “Guardate i grafici degli asili nido. Purtroppo si fermano in Puglia proprio come il Giro. Le regioni escluse dalla corsa sono proprio quelle dove è concentrata la presenza delle mafie. Senza dimenticare le carenze della sanità pubblica. Noi stiamo lavorando proprio per eliminare queste differenze e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il mio è uno spunto di riflessione”.