Ci sono album che negli ‘90 sono entrati nella storia della musica italiana come “Azz” di Federico Salvatore.
Quando la musica in radio e in tv contava ancora qualcosa e non ci si concentrava solo sulla superficiale e volatile concezione economica di music business, personaggi come Federico Salvatore entravano nelle case degli italiani e nella storia della discografia nazionale tra una risata e una storia, tra la teatralità della musica e la poetica delle note.
Venticinque anni fa, 1995, la RTI Music, etichetta discografica italiana, precedentemente nota col nome di Five Record. Appartenente al Gruppo Mediaset/RTI S.p.A., pubblicava un album di un ragazzotto napoletano che, partendo dal salotto del Maurizio Costanzo Show, conquistò il pubblico con le sue canzoni fatte dall’intreccio del teatro e della musica letteralmente esplodendo in “Azz”.
Mezzo milione di copie vendute e due dischi di platino
Tra “Azz” e “Il mago di Azz”, due album che custodisco gelosamente, Federico Salvatore vendette più di 500 mila copie e conquistò due dischi di platino con le storie di Federico, borghese del Vomero, e Salvatore che potremmo definire un povero disgraziato che nella sua semplicità riusciva ad essere vittima di storie in cui i due personaggi del cantattore napoletano (e non solo cantautore) si incrociavano e mettevano a paragone le proprie vite.
https://www.facebook.com/watch/?v=1299940950348297
Per festeggiare i 25 anni di vita di uno degli album che ha regalato più di una risata a milioni di persone e di farlo conoscere al grande pubblico, Federico Salvatore ha iniziato postare sulla sua pagina facebook ufficiale dei video in cui le storie dei due personaggi si aggiornavano al digitale e dove le ninna nanne, contenute proprio in quel album, venivano cantante come in un sequel.
Insomma, Federico Salvatore riesce a sorprendere sempre perchè nella sua meravigliosa espressività riesce a interpretare alla perfezione delle canzoni che hanno della teatralità meravigliosa tra i versi e le note.
Un album, “Azz”, e un artista come Federico Salvatore che volenti o nolenti sono entrati nelle nostre vite facendoci sorridere e raccontando storie di vita, le nostre, come la meravigliosa “Sulla porta” contenuta in “Il mago di Azz” che il prossimo anno festeggerà il quarto di secolo e con cui riuscì a sbaragliare le carte di un Festival in cui ancora non si raccontava, attraverso una canzone, l’omosessualità e le difficoltà che si possono avere nella vita di tutti i giorni e che ancora sono notizie da TG.
Il cantattore napoletano la interpretò magistralmente in quel Sanremo del 1996.
Piccola nota a margine: perché chiamarlo “cantattore” e non solo “cantautore”?
Come detto, Federico Salvatore è uno di quegli artisti che riesce a interpretare, quasi come un attore, tutto ciò che canta ed è assolutamente un valore aggiunto che lo rende uno dei più grandi personaggi della musica italiana che, come ripeto, è stato messo ai margini per non si sa quale motivo da un “Sistema musica” che pensa oramai esclusivamente al prodotto e non lascia più tracce nella storia della musica italiana.
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