Dieci fari della Sardegna diventeranno hotel, bar e musei

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Dieci fari della Sardegna, abbandonati da 70 anni e assegnati alla Regione (tranne uno, che appartiene allo Stato) saranno trasformati in hotel, bar e musei.

La notizia è stata data da Ansa.it.

Un’iniziativa che nasce dall’esperimento positivo della trasformazione in hotel di lusso del faro di Capo Spartivento, a Domus de Maria.

Cinque dei dieci fari, grazie alla loro dimensione, saranno messi a bando entro l’anno per percorrere la stessa strada del faro di Capo Spartivento (nella foto).

Gli altri, invece, perché più piccoli, sono destinati a diventare bar, musei, osservatori naturalistici e punti di informazione turistica.

Nel dettaglio, ecco la lista degli immobili interessati: il faro di Punta Filetto nell’isola di Santa Maria, l’ex stazione di vedetta di Marginetto nell’arcipelago di La Maddalena, l’ex faro di Capo d’Orso a Palau, l’ex stazione segnali di Capo Sperone a Sant’Antioco, l’ex stazione semaforica di Arzachena, l’ex stazione di vedetta di Capo Figari a Golfo Aranci, l’ex stazione di Punta Falcone a Santa Teresa di Gallura, l’ex stazione semaforica di Punta Scorno e il faro di Capo Comuni a Siniscola.

Presto sarà siglata l’intesa tra la Regione Sardegna e l’Agenzia del Demanio con quest’ultima che dovrà stimare i valori dei beni, i costi per la ristrutturazione (a carico dei privati), i canoni di concessione o locazione (al massimo di 50 anni).

I privati che si aggiudicheranno i fari avranno delle limitazioni per i lavori: “Tutti i fari – ha spiegato l’assessore al Patrimonio Cristiano Erriusi trovano all’interno di parchi o aree marine protette, all’interno quindi della fascia protetta dei 300 metri dal mare, e rientrano tra i beni tutelati dal piano paesaggistico regionale“.

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Published by
Anna Laura Maffei