Avrebbero evaso le tasse per otto milioni di euro e metà di quei soldi li avrebbero usati in parte per pagare l’indennità di stress ai dipendenti e in parte per acquistare beni di lusso: per questo la Gdf di Bari ha sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza beni per otto milioni di euro nei confronti degli amministratori della società Kentron srl di Putignano (Bari).
Secondo il pm Francesco Bretone, tra il 2007 e il 2013 circa 600 mila euro sono stati utilizzati per ripagare lo ”stress da lavoro”, 138 mila euro per acquistare gioielli, 40 mila euro per vini pregiati e champagne, altri 40 mila per abiti di alta moda.
“Spese considerevoli e assolutamente ingiustificabili per una clinica privata”, sostiene la Procura di Bari, che si aggiungono ai contanti prelevati direttamente dalla cassa della radiodiagnostica dove giornalmente vengono pagati i ticket del presidio sanitario Giovanni Paolo II gestito da Kentron, a bonifici e assegni sui conti personali dei dipendenti.
Mentre svuotavano progressivamente le casse della società, inoltre, gli amministratori – secondo la magistratura barese – evadevano il Fisco. Nell’inchiesta sono indagati l’imprenditore Francesco Ritella, amministratore di fatto della Kentron, Angelo Rocco Colonna e Francesco Paolo Tannoia, il primo amministratore unico della società fino al 2009 e il secondo a partire da quella data, Carmela Sisto, Leonardo e Vita Loparco, rispettivamente direttore dei servizi generali, direttore generale amministrativo e responsabile risorse umane del Giovanni Paolo II.
I sei indagati rispondono, a vario titolo, di omesso versamento di ritenute certificate, omesso versamento di Iva, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e appropriazione indebita.
Parte dei soldi sottratti all’Erario sarebbero stati “dirottati verso soggetti privati quali amministratori e dipendenti della società – si legge nel decreto di sequestro – o utilizzati per spese voluttuarie e tese a soddisfare bisogni personali degli amministratori”. Per esempio i “risarcimenti a titolo transattivo dovuti dalla società a fronte di danni biologici causati da disagi psico-fisici, nonché mancati pagamenti di ore di straordinario, trasferte e premi di produttività” e singolari “spese di rappresentanza”.
Gli stessi amministratori, Francesco Ritella e Francesco Paolo Tannoia, avrebbero ricevuto tra il 2010 e il 2011 oltre 200 mila euro per “trasferte mai rimborsate, ritmi di lavoro serrati e stressanti che hanno causato uno stato di ansia e stress permanente, notevole dispendio di energie”.
Oltre al pagamento dello “stress da lavoro”, certificato da verbali di conciliazione ritenuti falsi dalla Procura, gli amministratori della società avrebbero acquistato costosi orologi ‘Frank Muller’, anelli con brillanti, borse ‘Cartier’ e accessori ‘Montblanc’, oltre a vini pregiati come ‘Sassicaia 2006’, ‘Barbaresco di Gaja’, champagne (‘Krug’, ‘Blanc de Blanc’, ‘Billecart Couvee’), rum e cognac.
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