Il processo con cui più persone (“folla” o crowd) conferiscono somme di denaro (funding), anche di modesta entità, per finanziare un progetto imprenditoriale o iniziative di diverso genere utilizzando siti internet (“piattaforme” o “portali”) e ricevendo talvolta in cambio una ricompensa. È questo, in sintesi, il crowdfunding.
Si parla invece di “equity-based crowdfunding” quando tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso, la “ricompensa” per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa.
Nella maggior parte dei Paesi in cui operano portali di crowdfunding il fenomeno non è soggetto a regolamentazione e rientra nell’ambito di applicazione di discipline già esistenti. L’Italia è invece il primo Paese in Europa ad essersi dotato di una normativa specifica e organica relativa al solo equity crowdfunding.
Proprio a un particolare tipo di start-up (quelle innovative) sono dedicate alcune norme introdotte dal decreto legge noto come “Decreto crescita bis”, adottato con lo scopo di fornire uno stimolo alla crescita economica del nostro Paese. L’equity crowdfunding è visto come uno strumento che può favorire lo sviluppo delle start-up innovative attraverso regole e modalità di finanziamento in grado di sfruttare le potenzialità di internet. Il Decreto ha delegato alla Consob il compito di disciplinare alcuni specifici aspetti del fenomeno con l’obiettivo di creare un “ambiente” affidabile in grado, cioè, di creare fiducia negli investitori.
Per assumere le informazioni necessarie a decidere se investire (tramite internet) in strumenti finanziari emessi da start-up innovative gli investitori consultano i portali on-line che si occupano di equity crowdfunding. Si tratta di piattaforme vigilate dalla Consob che facilitano la raccolta del capitale di rischio delle start-up innovative.
I portali forniscono agli investitori le informazioni sulle start-up e sulle singole offerte attraverso apposite schede che possono essere presentate anche con strumenti multimediali tramite immagini, video o “pitch”.
Tra i principali vantaggi del crowdfunding ci sono alcune caratteristiche che lo differenziano da altri tipi di finanziamento: dalla flessibilità al coinvolgimento delle comunità, varietà delle sue forme e democratizzazione della finanza.
Il crowdfunding, in ognuno dei suoi modelli, può consentire di testare la validità dei propri progetti, esponendoli al giudizio della folla di Internet e, dunque, ad una moltitudine di persone difficilmente raggiungibile in altri modi. Inoltre, nel caso in cui l’idea sia ben accolta dal web, una campagna di crowdfunding può trasformarsi in un potente strumento di marketing in grado di costruire efficacemente una valida brand image.
Per quanto riguarda gli svantaggi, innanzitutto va sottolineato come non sia assicurato il successo: non è certo il raggiungimento dell’obiettivo fissato nella campagna. Inoltre, presentando un progetto creativo su un sito online ci si espone alla possibilità che qualcuno si impossessi liberamente dei diritti di proprietà intellettuale dell’idea. Infine, potrebbero emergere problemi con la piattaforma e/o con i finanziatori.