Lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica rappresentano due driver fondamentali per il rilancio economico del nostro Paese ed in particolare del Mezzogiorno. E’ per questo motivo che Enel negli ultimi anni ha realizzato importanti progetti che mirano a sostenere lo sviluppo di queste tecnologie.
Esempi in tal senso sono due iniziative, realizzate entrambe a Catania: il laboratorio per la ricerca sull’energia solare – diventato ormai un punto di riferimento, in Italia e in Europa, – e lo stabilimento per la produzione di pannelli fotovoltaici a film sottile – risultato di una joint venture tra Enel Green Power, Sharp e STMicroelectronics.
Esempi non isolati, ai quali si affiancano i progetti “smart city” di Bari e Cosenza, il progetto di e-mobility a Potenza e quello per l’accumulo di energia da fonte rinnovabile di Isernia.
Esempi concreti dell’impegno Enel nel realizzare progetti di eccellenza tecnologica al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile nel Mezzogiorno.
Il Sud, per la ricchezza delle sue risorse naturali e per la possibilità di usufruire dei fondi europei per la ricerca, l’innovazione e l’efficienza energetica, gode delle caratteristiche necessarie per costituire il laboratorio di una nuova politica energetica sostenibile.
A questo si aggiunge che il Mezzogiorno, per la sua posizione geografica, può rappresentare il naturale avamposto per una politica energetica non solo italiana, ma europea, nel Mediterraneo.
Nei prossimi anni, infatti, l’area del Mediterraneo sarà caratterizzata da una elevata crescita economica e demografica, che riguarderà principalmente i Paesi del Nord Africa e del Medio-Oriente, con forti ripercussioni sui consumi elettrici che, stima l’Osservatorio Mediterraneo dell’Energia, cresceranno del 170% al 2030.
Per cogliere questa importante potenzialità, la Fondazione Centro Studi Enel e Svimez hanno recentemente siglato un protocollo per la realizzazione del progetto “Energie Rinnovabili ed Efficienza Energetica nel futuro del Mezzogiorno”.
Il progetto, per il quale sono già stati stanziati 100mila euro, ha l’obiettivo di definire le ricadute, in termini economici, energetici e ambientali, derivanti da interventi di risparmio energetico e dall’impiego di tecnologie di generazione da fonti rinnovabili.
Particolare attenzione verrà attribuita allo sviluppo di quelle filiere tecnologiche che sono maggiormente in grado di determinare una positiva ricaduta sul territorio. Un esempio in tal senso è rappresentato dalle biomasse a filiera corta, in grado di contribuire sia alla crescita economica – grazie allo sviluppo di filiere locali integrate – sia alla salvaguardia del patrimonio forestale ed alla prevenzione dei dissesti idrogeologici.
Oltre ad individuare le tecnologie a più alto potenziale di sviluppo, il progetto, che avrà una durata di due anni, mira ad identificare i vincoli geografici, regolatori, istituzionali, culturali e infrastrutturali, che oggi ne limitano la crescita, con l’obiettivo ultimo di fornire uno strumento utile ai policy maker per la realizzazione di programmi di intervento per lo sviluppo del Mezzogiorno.
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