Il 2016 non è stato affatto un buon anno per l’economia campana.
Tra gennaio e settembre dell’anno scorso, infatti, hanno chiuso 9.421 esercizi commerciali e 2.082 alberghi e ristoranti.
Ciò ovviamente ha causato ripercussioni sul lavoro, soprattutto nell’ambito della ‘Old economy’, ovvero quella in cui le aziende sono prevalentemente orientate alle produzione.
Sono cresciute, invece, le imprese di noleggio, le agenzie di viaggio, le ditte individuali e le cooperative.
Come si legge su Julienews.it, per il commercialista Mariano Bella tali dati dimostrano “il forte turn over che c’è al Sud. Qui i tassi di variazione di reddito sono più bassi che nel resto d’Italia, le imprese innovative e quelle dei nuovi professionisti trovano condizioni meno favorevoli, in quanto pagano il deficit di infrastrutture e di servizi burocratici”.
Per di più, “ogni 10 botteghe chiuse apre un’area commerciale più ampia. La cosa ha anche una valenza sociale, perché alla morte delle piccole botteghe segue la desertificazione dei centri storici. Un deficit di vivibilità che nel Meridione si sente di più”.
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