Tre giorni pieni di idee e di relazioni, 5 round del catering delle esperienze e delle storie sul Sud, 30 speaker tra imprenditori, studiosi ed economisti, centinaia di post e tweet con l’hashtag #FNEL15. Numeri che raccontano il successo della prima edizione del “Festival delle Nuove Economie e dei Nuovi Lavori” che ha mobilitato Cerignola dal 18 al 20 dicembre in una location incantevole, quella di Palazzo Coccia, luogo dal forte valore storico-simbolico poiché fu teatro della rivendicazione dei diritti e della dignità dei contadini e nel quale fu scritta la prima pagina di quello che sarebbe stato il sistema d’impresa.
Un festival dall’aspetto del tutto innovativo perché concepito come uno spazio d’incontro per discutere, promuovere, informare e mettersi in rete con chi lavora nel campo delle nuove economie. Green economy, sharing economy, bikeconomics, blue economy, agricoltura sociale: il viaggio tra le nuove frontiere dell’economia in questa tre giorni ha avuto, così, Cerignola come capitale.
“Ho voluto proporre una sorta di provocazione in un tempo in cui la rassegnazione, troppo spesso, vince sulla voglia di essere protagonisti e di tentare di costruire alternative alla crisi generando nuove opportunità di lavoro” dice l’Europarlamentare pugliese del Partito Democratico Elena Gentile che si è occupata dell’organizzazione del festival assieme ad un gruppo di giovani volontari e professionisti della Capitanata. “ Abbiamo consumato il pianeta – spiega Elena Gentile- e molte sono le sollecitazioni culturali, istituzionali, politiche e religiose in questo senso e dobbiamo, quindi, cambiare il nostro modo di approcciarsi al tema dello sviluppo e dell’utilizzo delle risorse provando a trasformare questo mondo spigoloso in un mondo circolare, guardando agli interessi condivisi e usando una serie di opportunità di sviluppo colorate come la green economy, la blue economy, l’economia bianca ed, ancora, l’economia della condivisione e l’esperienza delle “aziende agri-sociale”. L’ambizione è di fare di questa città la fucina per generare nuove idee d’impresa, nuove competenze, nuove possibilità e far diventare questo festival itinerante”.
Tornare all’antico per pensare al futuro e’ una questione circolare e concepire un modello in cui lo scarto, trasformato e rigenerato, rientra nel ciclo dei consumi apportando valore economico e sociale rappresenta la vera svolta. “ Una nuova vita agli “scarti”, alle cose come alle persone” è l’idea da cui Luciana Delle Donne ha raccontato l’esperienza di “Made in Carcere” e “2nd Chance” attraverso cui “ oggi – dice con orgoglio – siamo al quarto posto tra gli innovatori sociali in Italia e restituiamo, attraverso il lavoro, un contatto con la realtà alle donne detenute”. Incisivi gli interventi di Lucio Cavazzoni di Alce Nero, marchio di oltre mille agricoltori e apicoltori, con la sua idea di rimettere la terra al centro del nostro paese e l’innovazione organizzativa di Antonella Marsala di Italia Lavoro per dare risposte concrete al problema dell’occupazione femminile. Importanti anche i bilanci, con dati alla mano, dei rappresentanti dei Gal locali e il concetto di nuova rappresentazione del territorio descritto da Vincenzo Bellini, Presidente del distretto della creatività della Regione Puglia, per il quale “ con la creatività e con la cultura si può creare Pil e, in Puglia, il 4,3% del Pil regionale deriva proprio da queste due fonti ancora troppo sottovalutate”.
Il “Festival delle Nuove Economie e dei Nuovi Lavori” ha rappresentato anche l’occasione per toccare con mano le novità più interessanti, come “Zeno”, il robot umanoide che comunica con i bambini autistici. Non a caso, più di due anni fa, in qualità di Assessore alla Sanità, Elena Gentile varò le linee guida regionali pugliesi sull’autismo e oggi Zeno è una risposta concreta.
Il mondo della sharing economy è stato, inoltre, esplorato grazie agli interventi di esperti come Omar Degoli e Piero D’Argento e l’impreditorialità di successo che porta venti di innovazione al Mezzogiorno ha avuto, tra i suoi protagonisti, Sergio Fontana di Farmalabor. Ha fatto da cornice al Festival “Mostra d’Arte” con le installazioni di cinque artisti prodotte solo con materiale di riuso. Partner dell’iniziativa sono state le associazioni ResUrb, i 5 Reali Siti, Donne in Rete, Associazione 8 marzo e Resto al Sud, la community che porta sul web un’intelligenza collettiva attraverso le opinioni dei protagonisti del Mezzogiorno.
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