Ecco la Reggia di Caserta che non avete mai visto

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Una Reggia di Caserta inedita, mai vista, tra percorsi lungo passerelle che corrono a decine di metri di altezza sotto il tetto e sopra le volte degli appartamenti reali e corridoi bui e labirintici, a volte quasi claustrofobici ma comunque unici; e stanze dove durante la II Guerra Mondiale alloggiavano le truppe tedesche e poi quelle alleate, e dove ancora oggi sui muri si possono leggere gli scritti carichi di nostalgia e paura dei soldati.

Stupore e entusiasmo per le decine di turisti – da stamani a visitare appartamenti reali e parco sono state oltre 2500 persone – che sabato mattina hanno approfittato dell’apertura straordinaria del monumento patrimonio dell’Unesco in occasione della 31esima edizione delle Giornate Europee del Patrimonio per visitare in via quasi eccezionale la volta ellittica e i sottotetti della Reggia (gli appartamenti storici saranno visitabili oggi fino a mezzanotte).

Sabato è stata prevista una sola visita ma il percorso, già organizzato da marzo a giugno su iniziativa di Civita, la società che gestisce il servizio di biglietteria, ma solo la domenica su prenotazione, sarà ripristinato ad ottobre (sempre la domenica).

Già sabato però, più di un turista ha suggerito al funzionario della Sovrintendenza Vincenzo Mazzarella, responsabile della Valorizzazione, che ha fatto da guida, di inserire il percorso nel programma ordinario di visita, anche aumentando di qualche euro il costo del biglietto.

Il percorso parte dallo scalone centrale e permette ai turisti di osservare dall’alto la volta del cannocchiale centrale, o di passeggiare al di sopra della cappella palatina, ma anche di ammirare la struttura in legno, in ciliegio, del tetto, tra travi secolari e qualcuna aggiunta di recente ma comunque tenuta in perfetto stato.

Lungo il tragitto si possono osservare da molto vicino gli affreschi, che di solito si ammirano dal basso, con le “Quattro Stagioni” e la “Reggia di Apollo” dipinti da Girolamo Starace, quindi gli ex alloggi delle truppe, che “furono riaperti dieci anni fa” spiega Mazzarella; “c’erano tantissimi rifiuti – racconta – noi abbiamo ripulito i locali decidendo però di lasciare sui muri le scritte risalenti agli anni della Guerra”.

Una piccola catasta di oggetti è posta al centro di una stanza, i turisti la osservano con curiosità: si possono trovare persino scatolette di carne usate dai soldati americani o contenitori di metallo dove erano custoditi proiettili di artiglieria.

L’ultima parte del percorso è formata dal museo di arti decorative creato in quello che fino a metà degli anni 90 era la residenza di un funzionario della Sovrintendenza: otto sale dove sono esposti tessuti, paramenti sacri, oggetti in porcellana e tanti altri cimeli che al tempo dei Borboni facevano parte del mobilio ma che dopo sono rimasti accatastati per decenni nei depositi del monumento.

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Published by
Francesca Giovannoli