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Ecco la app per salvare Pompei dai crolli
30 Apr 2014 06:23

Le strutture storiche e monumentali sono solitamente affette da lesioni e stati di deformazione dovuti a stress derivanti da diversi fattori: degrado, sollecitazioni sismiche, danni da cedimenti strutturali, lesioni e agenti atmosferici. Questi particolari complessi architettonici, possono essere monitorati da sistemi basati su tecnologie di micro geolocalizzazione e monitoraggio continuo. Da qui l’idea di Lino Donadio e Mariano Peluso: un naso elettronico esclusivo, per il monitoraggio strutturale statico e dinamico di manufatti, con lettura da remoto dei dati. Si chiama  SmartPompei ed è la app che potrebbe salvare il patrimonio culturale italiano.

Il dispositivo effettua tre tipologie di monitoraggi: un monitoraggio strutturale statico, al fine di misurare spostamenti assoluti o relativi. In questo caso si utilizzano sensori di rottura, di flessione e fessurimetri (es. monitoraggio delle lesioni, analisi del quadro lesivo, etc.) Un monitoraggio strutturale dinamico, al fine di analizzare i segnali provenienti da vibrazioni naturali o indotte. In questo caso si utilizzano accelerometri e geofoni (es. analisi continua delle sollecitazioni) e un monitoraggio ambientale, attraverso la misura di temperatura, umidità, direzione e velocità del vento.

I punti di forza di SmartPompei – affermano i coautori –  sono l’utilizzo di tecnologie innovative per l’acquisizione e l’elaborazione di grossi moli di informazioni (Big Data), di sistemi radio che permettono di sostituire le attuali piattaforme di analisi basate su reti cablate, la modularità della piattaforma e l’uso di sistemi aperti e sensistica low cost“.

SmartPompei – spiegano ancora – è sviluppato sulla collaudata piattaforma SmartNose (notoriamente utilizzata per il rilevamento della qualità dell’aria) che fornisce servizi di controllo continuo e in tempo reale su portale web dedicato, o via bluetooth direttamente su smartphone. L’architettura dello SmartPompei è basata su sensori periferici direttamente connessi tramite tecnologie radio (bluetooth, wifi e GSM) a un sistema di acquisizione centralizzato. Il ruolo di tale sistema è quello di aggregare, immagazzinare ed elaborare una grande mole di dati dinamici costituiti da grandezze variabili a seconda del tipo di sensore utilizzato. I sistemi di monitoraggio possono quindi, essere usati per creare un database di misure durante l’intero ciclo di vita della struttura identificandone i parametri modali nelle condizioni di esercizio e durante eventi sismici“.

Sovrintendenze, cittadini, comunità sarebbero, dunque, in grado di monitorare, visualizzare e condividere, in tempo reale, lo stato di salute dei beni via web, attraverso una mappa geolocalizzata e a costi contenuti.


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