Oltre 200 i nuovi nati di camoscio di un anno (kid) nel Parco nazionale della Majella.
Il censimento annuale realizzato questa estate indica un numero record, confermando la popolazione di camoscio dell’area protetta abruzzese come la più numerosa esistente nell’Appennino centrale.
Analizzando i dati degli avvistamenti riportati da tutte le squadre impegnate, il numero minimo certo di camosci osservati risulta essere di 840 individui, dei quali 227 sono i nuovi nati (kid) e 91 i giovani di un anno (yearling).
Nell’attività sono state coinvolte 31 persone, tra personale dell’Ente Parco, del CTA del Corpo Forestale dello Stato e alcuni volontari. Le squadre impegnate hanno osservato simultaneamente tutta l’area occupata dai branchi di camoscio nel territorio del Parco, sia attraverso la realizzazione di percorsi sia da postazioni fisse.
A partire dalle prime reintroduzioni, nel 1991-1992, quando era composta da appena 30 individui provenienti dal Parco Nazionale d’Abruzzo, la popolazione della Majella si è accresciuta di anno in anno ed è oggi la più numerosa di camoscio presente nell’Appennino centrale. ”Questa caratteristica contribuisce a rendere la popolazione della Majella di centrale importanza per la conservazione del camoscio appenninico: sta fungendo infatti da ‘sorgente’ per il consolidamento della colonia presente dal 2008 nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e, da quest’anno, anche per la costituzione della nuova colonia reintrodotta nel Parco Regionale Sirente Velino”, afferma con soddisfazione il presidente del Parco, Franco Iezzi. Le attività di cattura e trasferimento svolte nel corso di questa estate nell’ambito del Progetto Life ”Coornata – Sviluppo di Misure Coordinate di protezione per il Camoscio Appenninico”, hanno infatti permesso il trasferimento delle prime sette femmine sul Monte Sirente.
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