Protagonista il Sud al museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (in provincia di Milano), Oltre che per l’importanza degli autori e della “questione meridionale” , di grande peso nel passato e ancora di scottante attualità per il nostro Paese, la scelta di questo tema è stato anche pensato in relazione alla città, che da 10 anni ospita il museo.
Cinisello Balsamo, città dell’hinterland milanese fortemente investita dal grande processo di industrializzazione durante il “boom” economico, è città di immigrazione: la sua popolazione, che contava soli 15 mila abitanti nei primi anni Cinquanta, arriva a più di 80 mila negli anni Settanta per l’arrivo massiccio di immigrati che, provenienti soprattutto dalle regioni meridionali, diventano i lavoratori delle grandi fabbriche del nord Milano, dunque gli attori fondamentali dell’economia di questa vasta area, e dell’economia italiana stessa.
La mostra comprende 120 fotografie di Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna organizzate in 15 nuclei tematici. Accompagna le fotografie una serie di video-interviste a cittadini di Cinisello Balsamo, che tra ricordi, pensieri, saperi, raccontano le loro radici, i loro sogni, la loro attuale esistenza in un territorio diverso da quello che hanno lasciato.
Un vero grande percorso nella storia della fotografia italiana con gli scatti di: Letizia Battaglia, Antonio Biasiucci, Carmelo Bongiorno, Mario Cattaneo, Mario Cresci, Luciano D’Alessandro, Mimmo Jodice, Uliano Lucas, Lello Mazzacane, Carmelo Nicosia, Federico Patellani, Tino Petrelli, Francesco Radino, Marialba Russo, Ferdinando Scianna.
Le immagini sono tratte dai fondi fotografici Mario Cattaneo, Grazia Neri (di pertinenza del Museo), Lanfranco Colomboe Federico Patellani (deposito di Regione Lombardia).
Le fotografie coprono un arco storico di cinquant’anni, dal secondo dopoguerra ai primi anni Novanta, e toccano questioni profondamente legate all’identità economica e culturale delle aree meridionali: la vita rurale descritta nel rapporto con la terra e con gli animali, la tradizione religiosa, la antica ritualità del culto dei morti, il Carnevale, l’emarginazione sociale e il degrado urbano, il lavoro in miniera, il problema della disoccupazione e le lotte per combatterla, le figure dei bambini, vere icone del Sud, i sapienti oggetti della cultura popolare, il tema della mafia, doloroso e offensivo per queste genti, il paesaggio del mare e quello della campagna, richiami alla bellezza di terre straordinarie e a lungo sfortunate.
Si tratta di una mostra intensa e ricca di spunti non solo sul piano informativo ma anche su quello emotivo, composta di immagini di forte impatto sociale e di alto valore estetico, che restituisce un problematico spaccato dell’ambiente sociale ed etno-antropologico di una parte importante dell’Italia.
Al bianco e nero delle ricerche dei grandi fotografi italiani fanno da contrappunto gruppi di immagini a colori scelte dal fondo Grazia Neri che “illustrano” l’immaginario turistico del Meridione: spiagge, barche, piatti di cibi tipici, frutti, fiori, artigianato, costumi tradizionali, luoghi di vacanza, natura rigogliosa, le meravigliose cartoline quasi pop che ci fanno amare il Sud. www.mufoco.org (Virginia Zullo)
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