Sembrano, a prima vista, delle gabbie metalliche poste a difesa del portone dell’antica chiesa napoletana di Santa Maria di Costantinopoli: in realtà, come hanno scoperto e denunciato i Verdi, sono dei dissuasori “anti-clochard“ che, tempo fa, un parroco fece installare per evitare che gli homeless passassero la notte stesi davanti al luogo di culto.
L’ipotesi dei Verdi, trova conferma nel racconto degli stessi barboni: i dissuasori sono stati sistemati proprio con l’intento di ottenere quell’obiettivo. Di fatto sottraggono due ripari ai numerosi homeless della zona, che usualmente trovano rifugio sotto gli archi dei palazzi e nel porticato adiacente la Galleria Principe di Napoli.
Anche stasera, nella zona del Museo, e anche davanti alla chiesa, alcuni clochard si sono sistemati per affrontare la notte, coprendosi con coperte e cartoni per fronteggiare il freddo di dicembre. Da alcuni giorni, coloro che hanno denunciato la presenza dei dissuasori – l’attivista dei Verdi, Patrizia Cipulli, il leader degli Ecorottamatori Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il conduttore radiofonico Gianni Simioli – stanno inutilmente cercando di incontrare il parroco.
I “dissuasori anti-clochard“, a quanto si è appreso, sono stati installati dal precedente parroco. In questi giorni le temperature, soprattutto di notte, scendono vertiginosamente e il problema della sistemazione dei clochard, come ogni anno, si fa più pressante: alcune settimane fa, un homeless di origine nordafricana è stato trovato senza vita, avvolto in un cartone che usava come coperta, sotto il porticato di via San Giacomo, a pochi passi dal palazzo del Comune. I Verdi chiedono alla curia arcivescovile di Napoli di provvedere alla rimozione delle inferriate che, sottolineano in una nota, “disonorano gli insegnamenti del Vangelo e di Papa Francesco il quale, fin dall’inizio del suo pontificato, ha sempre invitato i fedeli e il clero a dedicarsi sempre con maggiore attenzione ai bisogni degli ultimi“.