Napoli, la meravigliosa città stuprata da una parte di italiani farabutti, che sentenzia stupidaggini senza conoscerla, trova un alveo dove far sgorgare la propria rivincita.
Si chiama “Napoli è viva”, ed è un’associazione che “vuole raccontare la storia di Partenope e farla diventare la capitale del riscatto”.
“Napoli è viva”, la sera del 19 giugno, ha organizzato una manifestazione al Maschio Angioino, dove s’incontreranno: tv, giornalisti, attori, testimonial della televisione, cantanti, intellettuali, il sindaco De Magistris e tantissimi napoletani.
Lo slogan della serata è altamente esplicativo: “Se siete stanchi dei pregiudizi (e dei parcheggiatori abusivi) e amate Napoli, non perdetevi il grande evento dell’anno, immaginato per il riscatto della vostra città”.
L’obiettivo di “Napoli è viva”, è quello di dare il proprio contributo per la rivincita della città.
In questo ambito sono state prese delle iniziative che servono a stimolare il senso civico di un luogo, per troppo tempo abbandonato a se stesso.
Uno dei co-fondatori dell’associazione, l’avvocato Claps, ha spiegato che: “in città si inizia a respirare un’aria nuova. E da qui nasce la voglia di spazzare via i luoghi comuni, i pregiudizi e le frasi fatte”. Dice ancora Claps: “è finita l’ora di girare a testa bassa ed è giunto il momento di smettere d’indignarsi meramente, di girarsi dall’altra parte”.
Il fatto che a Napoli si respira un’aria positiva, è un dato che si è riscontrato in campagna elettorale.
I Napoletani si stanno ribellando ai cori da stadio, dove viene rovesciato di tutto addosso a delle persone, giunte sugli spalti con la grande passione per la loro squadra.
In tal contesto, c’è una lettera pubblicata su un sito internet che mi ha colpito particolarmente.
L’ha scritta un papà che si diceva rattristato, avvilito ed imbarazzato, davanti allo sguardo attonito dei suoi due figli di 8 e 10 anni, i quali in due trasferte in cui hanno seguito il Napoli, chiedevano al genitore il perché di quegli slogan urlati da una parte dello stadio.
Il tema? Sporcizia, immondizia, ladri, camorristi, colera.
Il papà, nella lettera aperta, dice di non voler rispondere a quei cori per le rime, alzando ancor più la voce, ma con i fatti, con il riscatto sociale, con il valore di una cultura di una città bimillenaria.
“Napoli è viva” è la sintesi di tale volontà. Il 19 giugno, al Maschio Angioino.
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