Nei “prossimi giorni verrà costituita un’associazione di promozione sociale dal nome ‘Movimento 2.0’“, un “laboratorio aperto a tutti”, un “luogo di discussione che elabori contenuti da mettere a disposizione di chi avrà l’intelligenza di farne uso: l’augurio è che ad essere intelligente, sia proprio il Movimento 5 stelle locale”.
Lo annuncia Mimmo Mongelli, attivista del M5s di Bari, che si occupava della comunicazione dei grillini baresi fino al momento della sfiducia all’ex candidato sindaco, Vincenzo Madetti.
Mongelli, come molti altri attivisti, non ha condiviso la sfiducia che, anzi, considera tra i motivi della debacle dei Cinquestelle alle comunali (il loro candidato ha preso circa il 7%) e del “successo” del candidato del centrosinistra, Antonio Decaro.
Nei giorni successivi alla sfiducia, Madetti spiegò che a Bari il Movimento si era diviso, e che la maggioranza degli attivisti non si sarebbe riunita intorno al nuovo candidato Sabino Mangano, annunciato da Grillo con un tweet.
“L’errore-madre – secondo Mongelli – è stato tutto nel momento della sfiducia a Madetti, che non andava assolutamente operata nei tempi scelti e con le motivazioni apportate, perché questo ha disorientato l’elettorato. È quasi di pubblico dominio che circa due mesi prima delle elezioni al Movimento veniva attribuito, sul piano cittadino, il 24%”.
“Un bel ‘tutti a casa’ – rileva – sarebbe stato più onesto da parte sia dei vecchi, i tirapiedi del ‘perfido’ Madetti, sia dei nuovi, i ‘miracolati’ dalle frequentazioni con i ‘boss’ del Movimento barese e dagli obblighi per le ‘quote rosa’”.
Al laboratorio ‘Movimento 2.0’, conclude Mongelli, “molti hanno già aderito e molti a breve aderiranno”.
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