David Robert Jones in arte David Bowie, è stato l’antitesi dell’ordinarietà. Non lo seppe essere anche quando gli fu raccomandato di “volare basso” per non essere riconosciuto in una città che dell’emotività ne ha fatto il motore di vita. Napoli.
In una intervista a Repubblica.it il manager che gestisce il celebre molo di Mergellina, Francesco Luise, ricorda come nonostante le raccomandazioni, Bowie, provenendo da Capri, dove era ormeggiato il suo yacth, scese da un auto in completo bianco, indossando un enorme cappello con pailletres con i colori della bandiera americana.
Per non farsi mancare nulla, aveva al suo fianco sua moglie, la top model Imam.
Un capannello lo attorniò dopo pochi minuti.
Bowie era venuto a Napoli per visitare la chiesa di Santa Chiara, era il 1987. Era interessato a cadere il luogo sacro perché “era un gioiello dell’arte gotica, ed assomigliava al genere di arte di cui sono appassionato. Disse.
Bowie tornò a Napoli dieci anni dopo, nel 1997, per esibirsi al Neapolis Rock Festival a Bagnoli.
Era l’anno del debutto della manifestazione, che fu ideata dalla Tuborg. Ed in tre giorni si esibirono artisti del calibro di Duncan Sheik, Vasco Rossi, Litfiba e il duca bianco. David Bowie.