Mi congratulo con il procuratore distrettuale Antonio Laudati, con il questore di Bari Domenico Pinzello, con il capo della squadra mobile Luigi Rinella e con tutti i loro collaboratori per la brillante operazione di ieri notte che ha sgominato le strutture operative del clan Strisciuglio operanti in diversi quartieri della città. Il ritorno in carcere di una parte dei luogotenenti del gruppo mafioso che erano stati scarcerati rende più serena la città.
Solo qualche settimana fa mi ero espresso su ciò che occorre in questo momento: buone indagini e arresti mirati di persone che costituiscono un pericolo per la società.
C’è un tempo per l’antimafia sociale e la rieducazione del condannato, che dobbiamo sempre praticare, e un tempo per la repressione dura e senza tentennamenti. La sicurezza delle persone si ottiene anche attraverso un numero di detenzioni carcerarie coerente con il numero dei soggetti pericolosi in circolazione. Questo non è il tempo delle amnistie, soprattutto se motivate da ragioni politiche, e neppure di scarcerazioni a buon mercato.
Occorre far uscire con le leggi in vigore coloro che non debbono stare inutilmente in carcere e consentire a chi tra questi – soprattutto stranieri – non ha una dimora nel nostro Paese, di ottenere gli arresti domiciliari presso strutture pubbliche o solidali che in tal modo, secondo criterio, consentiranno di ridurre l’affollamento dei nostri penitenziari.