Questa che stiamo per raccontare è la storia di un ragazzo che chiameremo Michele, ma che Michele non si chiama. E che milioni di persone hanno visto in tv, interpretare sostanzialmente se stesso, nella fiction di Sky Gomorra. Perché Michele è stato scelto per le strade di Scampia, quartiere di Napoli, per recitare la parte di un ragazzo di Scampia, quartiere di Napoli.
Il giovane, quando ha iniziato a recitare la parte di Danielino, nella fiction, aveva quindici anni. Viveva con la nonna in un diroccato edificio, con il fratello maggiore. Motivo?
Padre e madre in galera.
La fiction ha sembrato spalancare a Michele le strade di un’altra vita, di un’altra storia. Magari quella narrata come aspirazione in suo tema, all’età di dodici anni, raccolto insieme ad altri temi in un libro dato alle stampe.
Diceva Michele: “….da grande vorrei continuare a vivere con mio padre e mia madre, visto che l’infanzia non la sto passando con loro. Sogno che quando usciranno dal carcere andremo a vivere insieme lontano da Napoli”.
Anche la fidanzata di Michele è attrice nella fiction. E ha interpretato il ruolo di Gelsomina Verde, la ragazza bruciata nella sua auto, nella faida tra i Di Lauro e gli “scissionisti”.
Correva l’anno 2004.
La fiction finisce le riprese. E’ pronta per la tv. Michele cerca di rimanere agganciato a quel carro, compiendo qualche provino. Ma la sua carriera di attore caratterista si ferma.
Intanto a scuola, a causa delle riprese ha cumulato molte assenze, tante da essere bocciato. Ma i professori gli anno voluto dare una chance e lo hanno ammesso agli esami. E Michele non si presenta. Michele fa altro. La scuola non gli interessa più.
Poi, una sera, un giovane di circa vent’anni, redarguisce quattro ragazzini tra i 15 ed i 18 anni, per farli smettere di orinare per strada. I ragazzi hanno una reazione brutale. Lo riempiono di calci e pugni. Poi spunta un coltello e partono dieci fendenti, sette vanno a bersaglio, in una maniera in cui i medici scrivono nel referto “di carattere letale”. Il giovane viene ricoverato d’urgenza, operato, si salva per miracolo.
I ragazzi vengono arrestati e tra essi, con stupore, si scopre il volto di Michele.
Proprio lui, da Gomorra fiction a Gomorra realtà, andata e ritorno all’inferno.
Michele viene portato in una centro di riabilitazione per i minori. E iniziano le giuste polemiche.
Era meglio che rimanesse a scuola e non venisse importunato dai produttori della fiction? Oppure gli hanno dato una chance per svoltare nella vita?
Chissà. Intanto Michele ha avuto la stessa sorte dei genitori. Una sorte forse scritta dal destino, o forse il destino ce lo costruiamo noi.
Lascia un commento