La bellezza della Costituzione italiana raccontata dal professor Tito Lucrezio Rizzo, in una lectio magistralis pregna di sentimento nei confronti del Documento più bello e importante presente nella raccolta bibliografica nazionale.
Da Calamandrei a Sandro Pertini passando da Einaudi per poi arrivare ai giorni nostri. L’identità umana dei Presidenti della Repubblica nei fogli dell’Atto Costituente sui cui si fonda il nostro Stato, l’importanza del diritto romano necessario per la stesura del Documento che tutela il popolo sovrano nelle parole forti e intense che non lasciavano tempo a distrazioni.
Circa 150 giovani attenti alle parole pronunziate dal celebre ospite, già avvocato e docente alla Sapienza, autore di oltre 200 pubblicazioni prodotte in 40 anni di carriera nella casa degli italiani.
L’Università di Benevento, nella persona del Rettore, del responsabile DAMM e della professoressa Antonella Tartaglia Pulcini, hanno ben accolto l’iniziativa promossa dal Presidente del Rotaract Avellino Est Vincenzo Romolo e supportata dall’Ordine forense sannita e da diverse associazioni presenti sul territorio.
Una buona occasione quindi per avvicinarsi a un Testo lontano dagli italiani: infatti, secondo un ultimo rapporto, solo un italiano su 10 conoscerebbe discretamente la Costituzione. Un dato fortemente allarmante che testimonia l’allontanamento dalla partecipazione politica e sociale che si vive in Italia negli ultimi anni.
Si dovrebbe ripartire, a detta del professor Rizzo, dalla riscoperta della costumata maniera racchiusa nella Costituzione che è ben diversa dalla bagarre politica che viviamo e a cui ci hanno abituato e da cui, infine, abbiamo preferito scappare.