Una di queste mattine ero a Matera, osservavo le strade piene di gente per la passeggiata domenicale. Gli anziani con l’abito buono e le signore all’uscita della Messa si mescolavano ai turisti giapponesi con i bermuda e le macchine fotografiche, alle scrittrici convenute per il WFF, ai ragazzini che sfrecciavano in via Ridola con le mountain bike.
E tutto intorno, mostre, convegni, negozi aperti, concertini, saluti e baci. Ho visto una città viva, turistica ma non solo, proiettata nel futuro ma abitata da gente vera. Non un set per i cataloghi delle agenzie di viaggio.
Ho pensato a Matera come perfetta Capitale della cultura europea 2019. Anche se sono pugliese, anche se c’è Lecce tra le candidate.
Ero a Lecce un paio di settimane fa e notavo alcune cose, alcune differenze. Per esempio uno stupefacente anfiteatro romano da un migliaio di posti a sedere e solo pochissime persone ad accogliere un noto giornalista.
Il presentatore della serata che asseriva che Lecce non è Puglia, e un importante politico locale che non lo smentiva. C’erano molti turisti, ma poca gente vera in giro.
E troppi negozi di souvenir. Ho ripensato alle voglie di secessione salentine di un recentissimo passato e mi sono detta che se Lecce non riesce a sentirsi pugliese, come può mai diventare la mia Capitale, io che pugliese lo sono orgogliosamente, o diventare addirittura Capitale di tutta l’Europa? E’ una città splendida, incantevole, raffinata.. Ma credo non basti.
Siamo o non siamo tutti cittadini dell’Europa e del mondo?