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Così la Calabria abbraccia Bergoglio
21 Giu 2014 08:50

Vengo per chiedere scusa“, è il motto della visita di papa Francesco a Cassano Jonio. “Grazie don Nunzio, ti vogliamo bene“, la scritta sul manifesto gigantesco che campeggia a Marina di Sibari. Sullo sfondo il viso di mons. Nunzio Galantino, dall’inizio dell’anno segretario della Cei, e quindi vescovo part-time di Cassano, per richiesta papale.

Una richiesta per la quale papa Francesco chiese scusa alla diocesi di Cassano e per cui, appunto, viene a chiedere scusa di persona. Non si sa se per mantenere la formula part-time, o se per pensare a una diversa soluzione per la diocesi calabrese, stabilendo Galantino a Roma come segretario della Conferenza episcopale. Quale che sia la soluzione, il Pontefice vuole confermare il proprio affetto per la diocesi calabrese. Muove da questa occasione e si arricchisce di motivi e suggestioni questo quarto viaggio italiano di papa Bergoglio, – dopo Lampedusa, Cagliari e Assisi – viaggio alla periferia del nostro Paese, dove la crisi e la disoccupazione mordono, il reddito è tra i più bassi d’Italia e la criminalità spadroneggia. Spadroneggia, ma non vince.

Mons. Galantino, ma non lui solo, ricordano che la Calabria è piena di gente onesta, che della criminalità è vittima. E che anche se il ricordo degli assassini del piccolo Cocò, ucciso a tre anni, e di padre Lazzaro Longobardi è vivo e luttuoso, “la visita – spiega il vescovo in una intervista al Sir – non è legata a questi due eventi, anche se non si può negare che siano stati vissuti dalla diocesi come un dramma“.

Alla gente onesta, e ai calabresi più fragili, papa Bergoglio porterà conforto nella intensa giornata della sua visita, cominciando con la visita ai detenuti nella casa circondariale di Castrovillari, dove saluterà uno per uno i 180 detenuti, proseguendo con un incontro con gli ammalati dell’Hospice San Giuseppe Moscati e con il pranzo con i poveri ospitati dalla Caritas diocesana e con i giovani ospiti della comunità terapeutica Saman, presso il seminario. Oltre all’incontro con i parroci in cattedrale e, subito dopo pranzo la visita agli anziani di “Casa Serena”, papa Bergoglio celebrerà la messa nel pomeriggio nella Piana di Sibari. Subito prima, sembra quasi certa una sosta nel luogo dove il 3 marzo scorso è stato assassinato a 69 anni padre Lazzaro.

Papa Francesco, in questi vari momenti e occasioni di incontro, sceglierà il suo registro per incontrare il popolo di Cassano e di tutta la diocesi. Mons. Galantino ha ricordato che la visita sarà improntata ad una scelta di sobrietà che è anche una “indicazione” di metodo per le visite pastorali di papa Bergoglio in Italia. Cassano è una delle diocesi più piccole d’Italia. “Piccolo” è bello, o comunque è parlante nel portare il Vangelo, comunque anche i piccoli devono aver voce nella Chiesa italiana che papa Francesco vuole sempre più povera e per i poveri. Uno dei motivi di interesse del viaggio papale è quindi anche nel rapporto e nel clima che il Pontefice vivrà con questa diocesi “piccola”. Conversando con il Sir, mons. Galantino, interpellato sul fatto se nel “piccolo” sia più facile evangelizzare, ha replicato che “sia nelle diocesi piccole che in quelle grandi la tentazione della contrapposizione tra ‘noi’ e ‘loro’ c’è sempre, e anzi nelle diocesi piccole può essere addirittura maggiore. La contrapposizione solo apparentemente può far sembrare più chiare le posizioni e più facile raggiungere l’obiettivo. Occorre, invece, adottare uno stile di dialogo e non di contrapposizione”.


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