L’inchino nel corso della processione in quella via Scorsone, a Corleone, dove abita Ninetta Bagarella, moglie del boss Totò Riina; la scelta di polizia e carabinieri, poco distanti, di allontanarsi e inviare una relazione alla procura distrettuale antimafia; la famiglia Riina che si difende attaccando i giornalisti che ne hanno dato notizia, il parroco che tiene a precisare che “quella non era una sosta prestabilita” e il sindaco Lea Savona che sui social dice a gran voce: “Ninetta Bagarella, il giorno della processione incriminata, non era a Corleone”.
Si può riassumere così la vicenda che ha preso vita domenica scorsa creando un polverone destinato a continuare per molto tempo. Questi i fatti: domenica pomeriggio, durante la processione di San Giovanni Evangelista, la vara dedicata al santo si sarebbe fermata e inchinata dove abita la moglie del capo di cosa nostra. A ricostruire la vicenda il quotidiano La Repubblica. Da lì la scelta del commissario di polizia e il maresciallo dei carabinieri di abbandonare la processione e inviare la sopraddetta relazione.
Alle accuse arriva risposta. In primis dal sindaco che tiene a spiegare che il giorno della processione incriminata, Ninetta Bagarella non era a Corleone. E’ andata a Parma, dove il marito è detenuto, e non è ancora tornata in paese. Quindi è impossibile che fosse al balcone a guardare un inchino che non c’è mai stato”. A tal riguardo il primo cittadino parla di una “ennesima falsità strumentale che contribuisce a dare un’immagine falsa del paese”, annunciando un esposto sia all’Ordine dei giornalisti che alla procura.
A difendere la propria famiglia a spada tratta, scegliendo la strada dei social network anche il marito della figlia del boss, Tony Ciavarello che in primis insorge contro i giornalisti annunciando un’azione legale e poi polemizza contro la decisione di non far svolgere le manifestazioni religiose per San Luca, patrono di Corleone. “Quando a un paese vengono tolte le sue antiche tradizioni – dice – è finito. E questo per una falsa notizia diffusa da sciacalli senza scrupoli”.
Intanto, mentre si discute, Salvuccio Riina, il terzogenito del boss – già passato alla cronaca dopo la sua partecipazione alla trasmissione ‘Porta a Porta’ di Bruno Vespa – ha annunciato di voler presentare il suo libro “Riina family life” anche a Palermo. La data è ancora segreta perché si attende che si pronunci il giudice di sorveglianza, ma Riina Jr avrebbe già prenotato la sala più capiente del Grand Hotel Politeama. “Posso dire che sarà nella settimana dal 13 al 19 giugno – conferma l’editore Mario Tricarico -. Per lui sarà un’occasione per presentare il libro nella sua terra e anche per riunirsi con la famiglia”.