Ciro Esposito non è stato ucciso dalla sua passione per il calcio.
Ciro non è stato ucciso perché tifava Napoli.
Ciro è stato assassinato da un volgare balordo.
Ciro non può morire a 27 anni invano.
La famiglia di Ciro è lo specchio dell’animo e dell’anima di quel ragazzo che non c’è più.
Gente civile, perbene, che davanti all’assassinio della persona più cara perdonano e chiedono di onorare Ciro dimostrando civiltà e prodigandosi per la non violenza.
Paolo Chiariello
Sono Paolo Chiariello, ho 40 anni, faccio il giornalista a Sky tg24 dopo aver lavorato a Panorama, in Rai, al Roma e in altri giornali. Sono nato a Sant'Antimo, in provincia di Napoli, dove ancora ho parenti e amici ma dove manco da 20 anni. Il mio sogno è restare al Sud e smetterla di parlare e scrivere di Nord e Sud ma di Italia, del Belpaese che i nonni ci hanno consegnato e che noi abbiamo stuprato, devastato, inquinato e svenduto.
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