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Ciconte: “La chiesa recida i suoi rapporti con la ‘ndrangheta”
26 Apr 2014 08:49

“La chiesa deve recidere ogni tipo di rapporti con gli uomini delle cosche, solo in questo modo si eviteranno altri casi come quelli avvenuti a Sant’Onofrio”.

Lo ha detto il sociologo Enzo Ciconte, profondo conoscitore della criminalità organizzata calabrese ed autore del primo libro sulla storia della ‘ndrangheta.

Ciconte, Francesco Forgione e Isaia Sales hanno pubblicato recentemente il nuovo ‘Atlante delle mafie’, edito dalla Rubettino, all’interno del quale c’è un saggio, scritto da Sales, intitolato ‘Chiesa e mafie’.

“Quello del rapporto tra chiesa e mafie – ha aggiunto Ciconte – è un problema che viene da lontano. In questi anni in alcune zone si è riusciti a risolvere il problema in altre non ancora. E’ come il fenomeno dello scioglimento dei consigli comunali dove non serve solamente mandare a casa le assise ma poi occorre bonificare la politica, perché in caso contrario il problema si ripresenta”.

“Portare le statue durante le processioni – ha proseguito – rappresenta per i mafiosi una questione di prestigio e di forza ed è per questo che la chiesa deve intervenire per recidere questi rapporti. Il parroco di ogni singolo paese sa benissimo chi sono gli uomini delle cosche e forse lo sa ancora meglio delle forze dell’ordine perché apprende nel segreto della confessione molte cose che gli uomini dello stato non sanno”.

Ciconte ha poi evidenziato di comprendere bene “che si tratta di un problema difficile e complicato, ma la chiesa deve fare in modo di respingere ogni tipo di rapporto con gli uomini della ‘ndrangheta”.


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