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C’è un corso di formazione anche per gli esorcisti… E si tiene in Sicilia

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Si è parlato di possessioni e di vessazioni diaboliche, ma anche di pratiche esoteriche e di terapie alternative. Un modo per combattere i furti sacrileghi e i casi di persone bisognose dell’intervento dell’esorcista, a quanto pare triplicati in Sicilia negli ultimi anni.

Si è conclusa lo scorso fine settimana la decima edizione dell’incontro di formazione degli esorcisti organizzato dal Centro regionale “Giovanni Paolo II” di Poggio San Francesco nella diocesi di Monreale. Un incontro ormai fisso per 35 sacerdoti esorcisti, tra questi tre siracusani, che svolgono il loro ministero in Sicilia, una sorta di corso di formazione professionale utile a scacciare il male, durante il quale è intervenuto il teologo don Giuseppe Mihelcic, ordinario di storia e teologia delle religioni sul discernimento dell’esorcista nelle terapie alternative. Questa volta però hanno potuto prendervi parte anche tre cittadini siracusani.

Sarebbero quindi aumentati i casi di persone bisognose dell’intervento dell’esorcista, lo ha detto fra’ Benigno Palilla, esorcista, promotore dell’evento, durante un’intervista rilasciata a Radio Vaticana durante il convegno. “Io sono mancato da Palermo per sette anni – ha detto – ma tornando ho notato una recrudescenza, per quanto riguarda la possessione e la vessazione, diciamo in maniera generale, di persone che hanno bisogno veramente dell’esorcista e quindi dell’esorcismo. Ci sono delle terapie alternative che creano qualche problema ma il valore scientifico o “magico” vorremmo approfondirlo attraverso persone esperte in questo campo“.

La diocesi siracusana e la Conferenza episcopale siciliana non forniscono dati provinciali o regionali, sulla provenienza degli esorcisti così come sui casi accaduti nell’Isola. Ma accanto agli esorcisti spesso lavora un’equipe medica: uno psicopatologo forense, una pedagogista, una psicologa, due medici generici e uno psichiatra con cui esaminare i casi.

Interveniamo – dice il prete esorcista – anche quando una casa è infestata: armadi che si spostano da una parte all’altra, finestre e porte che si aprono da sole e quando oggetti nascondono a volte la presenza malefica del maligno oppure interveniamo in caso di avversione nei confronti della Chiesa”.

Secondo Fra Benigno “non c’è da aver paura del maligno ma bisogna evitare di aprire delle finestre pericolose: un’eventuale seduta spiritica apre delle finestre pericolose. Partecipare a un rito satanico è una finestra pericolosissima. L’esercitare la magia, quella vera è un pericolo grossissimo”.

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Redazione