Il Comitato di cittadinanza “Noi Siamo Nessuno” è stato ricevuto sabato 12 aprile alle ore 9.30 dal sindaco di Forio d’Ischia, Francesco del Deo, per quanto riguarda la messa in sicurezza dell’ultima spiaggia libera del Comune, Cava dell’Isola, interessata negli ultimi mesi da crolli del costone che ne hanno causato la totale chiusura al pubblico.
La zona che è stata riconosciuta come di tipo sismico 2 negli ultimi decenni ha conosciuto, nonostante ciò, un aumento dell’attività edilizia, proprio sovrastante il costone di sicurezza alto 28 metri e la spiaggia.
La caduta di massi, pericolosa per tutto il pubblico isolano e non, potrebbe appunto essere stata causata dal dissesto idrogeologico dovuto all’edificazione di queste costruzioni su rocce costituite in prevalenza da terreno e sabbia e per cui molto friabili.
Il Comitato ha incontrato il Primo Cittadino nel suo ufficio per porre alcune domande sul futuro della spiaggia.
DOMANDE
Ad oggi sono pervenuti progetti da parte del proprietario dell’albergo sovrastante la parte del costone dichiarato pericoloso?
Ieri sera, 11 aprile 2014, alla scadenza dei 15 giorni previsti, il proprietario dell’albergo “Baia delle sirene” ha presentato un progetto per la messa in sicurezza della spiaggia che già era in situazione preesistente di pericolo. Il progetto prevede delle gabbie probabilmente in malta poste sulla rete e rafforzate da piloni interrati. Il proprietario ha presentato anche una proposta di discesa privata, a cui tuttavia, io ho negato il permesso.
Se il Comune dovesse essere costretto ad anticipare le risorse necessarie a tali interventi avete già fondi disponibili? Potrebbero essere ricavati dalla tassa di soggiorno degli alberghi della zona?
Il Comune in questo momento è in pieno dissesto finanziario, per cui il risanamento potrebbe essere finanziato dal privato, che in questo momento ha presentato il progetto. La ditta incaricata di svolgere tale lavoro sarà resa nota nella prossima settimana, con l’avvallo necessario della sovrintendenza.
La tassa di soggiorno non è destinabile a distrazione di fondi, per cui per il momento questa resta l’unica soluzione.
Chi vigilerà sulla sicurezza della spiaggia? Sono già stati dati pareri?
Per il momento non ci sono ancora nomi, tuttavia aspetteremo il parere dei geologi per ciò che riguarda la sicurezza della spiaggia e soprattutto le motivazioni del crollo. Pare infatti che questo possa essere attribuito anche ad altre abitazioni sovrastanti la spiaggia per cui anche essi rischiano lo sgombero, inoltre ai possessori di tali abitazioni, in futuro potrebbe essere richiesto un risarcimento danni.
Il progetto dovrà rientrare in un quadro di risistemazione naturalistica, ed anche se questo non risulta essere un problema di prima necessità, il comune potrebbe chiedere il finanziamento di alcuni servizi pubblici necessari sulla spiaggia come docce e spogliatoi.
Sindaco con l’attuazione di questo progetto privato, la spiaggia potrebbe perdere la sua destinazione pubblica?
Credo personalmente che la spiaggia debba restare pubblica. Non è la prima volta che si corre il rischio di perderla: durante gli anni 90 dalle passate amministrazioni spesso ci sono state proposte di concessione ad alberghi, tra cui anche una provocatoria richiesta da parte mia, a cui ho ceduto a patto che la spiaggia rimasse libera.
Per questa mia convinzione ho destinato quest’ultima come “bene demaniale indisponibile” proprio durante il 2013.
Bisogna però considerare la disponibilità dell’albergatore nel promuovere il progetto per cui la discesa delle “Pietre rosse” potrebbe essere destinata ad uso privato.
(Dopo un momento di sgomento da parte dei membri del comitato, il sindaco ha rassicurato questi ultimi che questa concessione potrebbe essere permessa solo in caso di compatibilità ambientale e per un breve tratto, nonostante queste parole il Comitato si oppone con passione a questa scelta, ancora da definirsi) .
Cava dell’isola rappresenta per noi cittadini un luogo magico, è la spiaggia dei giovani e degli artisti, lei ritiene che sia possibile una riapertura prima dell’estate?
Non voglio assolutamente avere responsabilità penali per un’apertura della spiaggia senza prima considerare il parere dei geologi. Dunque i tempi d’attesa potrebbero raggiungere i 90 giorni, in caso di dichiarazione positiva i primi 100 metri di spiaggia saranno rimessi a disposizione del pubblico, ma non la parte sottostante i 28 metri di costone, cioè la zona più pericolosa e dove sopra è stato costruito l’albergo. Ma in questo momento non dobbiamo scagliarci contro probabili colpevoli non avendo ancora le dichiarazioni tecniche. Il mio volere pertanto rimane quello di restituire la spiaggia agli abitanti di Forio d’Ischia, ma in piena e totale sicurezza.
Il Comitato “NOI SIAMO NESSUNO” ringrazia il Primo Cittadino Francesco del Deo, facendo tesoro delle sue parole, ma con l’intenzione di vigliare ogni giorno affinchè queste non rimangano mere dichiarazioni.
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