Considerare l’innovazione come veicolo per accrescere la consapevolezza sui temi ad alto impatto sociale; rendere reali le sinergie per tracciare sul territorio i trend presenti e futuri del mondo digitale e del marketing territoriale; trasformare un momento d’incontro in un’Agorà 4.0 dove far convergere idee e progetti, riflessione e condivisione, ma anche e soprattutto cultura d’impresa.
Questi i temi portanti che hanno guidato la prima edizione del “Festival Straight UP per la Social Innovation” che si è tenuto ieri – giovedì 29 giugno – al Borghetto Europa di Catania.
L’evento è stato organizzato da Sicilian Venture Philantropy Foundation (Svpf), la realtà guidata dalla professoressa Elita Schillaci, da anni in prima linea per sostenere e valorizzare creatività, talento e imprenditorialità.
Business e responsabilità per riportare al centro l’uomo e i suoi valori, l’ambiente in cui vive e le nuove tecnologie che stanno trasformando le relazioni economiche e sociali.
Questa la cornice che ha fatto da sfondo agli interventi del “Social Change”, che davanti a una platea di imprenditori e giovani startupper ha visto la consegna di prestigiosi riconoscimenti per l’impegno volto a valorizzare la nostra terra: il mecenate Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara D’Arte (Best Social Entrepreneur) per «la sua vision, la bellezza, l’armonia e un’inesauribile capacità progettuale, organizzativa, implementativa»; Elisa e Flavio Fazio di Flazio (Best Social Digital Startup) per aver «democratizzato il web e aver creduto nel sogno di fare impresa»; Luca Busi, Ceo di Sibeg Coca Cola (Best Social Green Lab) che ha sempre «creduto nella Sicilia e nella forza dell’impatto sociale e che ha investito in modo innovativo in progetti che rispettano l’ambiente, le sue risorse e la sostenibilità».
E ancora, Domenico Ciancio, nella foto, condirettore del Quotidiano La Sicilia (Best Social Territorial Growth) per «il dinamismo e l’operosità con cui ha saputo personalizzare – nella dedicala fase di passaggio generazionale – il suo ruolo di imprenditore sociale che racconta il territorio e ne valorizza lo sviluppo»; Matteo Pitanza, managing director di Brumi (Best Social Family Startup) per «la tenacia e l’energia che creano continuità del mito familiare»; gli imprenditori Leo, Davide e Edoardo Scarso di Morpheos (Best Social Family Startup) che hanno costruito un «luminoso modello di familismo operoso»; Mario Faro, vicepresidente Fondazione RadicePura, «instancabile anima di imprenditore sociale capace di fungere da acceleratore per la crescita della nostra Isola»; Assia La Rosa, founder di I Press e Laboriusa (Best Social Journalism) «che ha interpretato in modo creativo e attuale la sua originaria vocazione giornalistica, trasformandola in impresa creativa e sociale».
Riflettori accesi anche alle giovani start up siciliane che hanno saputo far entrare l’online nel quotidiano fronteggiando la crisi e promuovendo una visione dell’Isola virtuosa: dal corner dedicato al Job Placement a quello rivolto alla finanza dal “basso” del Crowdfunding, fino all’area della Good Economy School e del Motivational Training. Per l’occasione, la Fondazione ha inoltre lanciato il bando dal titolo “Call per Adwords Best Social Project” rivolto alle migliori idee made in Sicily, mettendo a disposizione un grant Google Adwords di 80mila dollari per tre mesi, destinato a 4 startup con l’obiettivo di stimolare il loro potenziale creativo e intercettare i nuovi innovatori sociali.
“Una manifestazione scandita da speech di relatori, emozioni, storie di vita e aneddoti che raccontano il modo di fare impresa in un contesto difficile come il nostro – ha concluso Elita Schillaci, anima del Festival – un evento che ha saputo catalizzare l’attenzione del pubblico su temi riguardanti il tessuto sociale e il mondo del business, fungendo da incubatore per nuovi progetti, ma in particolare da canale di trasmissione di collaborazioni ad alto impatto sociale”.
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